Motus-E, nel prossimo triennio servono incentivi per le auto elettriche
L’Associazione chiede anche fondi per il sostegno alle nuove competenze
Motus-E, associazione che raccoglie gli stakeholder della mobilità elettrica, accoglie "con grande soddisfazione il via libera definitivo allo stop della produzione di auto a benzina e diesel dal 2035 in Europa" e chiede "un chiaro segnale sul piano degli incentivi nel triennio 2023-2025 a favore della mobilità elettrica sia per i privati che per le flotte aziendali".
Incentivi e investimenti
L'associazione chiede inoltre "di varare un piano vero e proprio di utilizzo e rafforzamento dei fondi a favore del settore automotive per il sostegno e la formazione di nuove competenze di lavoratori e imprese che accompagni questo periodo di transizione". L'emergenza climatica e "la scarsa qualità dell'aria che respiriamo devono trovare risposta nelle strategie industriali dei settori auto e dell'energia del nostro continente" scrive Motus-E in una nota. "Anche il nostro Paese - continua l'associazione - ha dimostrato di voler accogliere le novità contenute in questo accordo, che non possono prescindere da una strategia industriale imperniata su produzioni europee che ci affranchino, in prospettiva, dalla dipendenza di altri paesi concorrenti a quelli europei. Per attuare questo c'è bisogno di visione, di chiarezza e programmazione e di grandi investimenti".
Nuove competenze
Come "rappresentanti della filiera della mobilità elettrica, che già sta investendo in questa direzione, siamo pronti a supportare il nostro Paese e il Governo italiano in questa trasformazione, che ci porterà fino al 2035" assicura Motus-E. Secondo l'associazione, infine, "c'è un grande bisogno di figure professionali adatte a rispondere a questa sfida, come dimostra la forte richiesta nel mondo della chimica delle batterie, nell'elettronica, nell'elettrotecnica e del software applicato ai veicoli e alle infrastrutture necessarie".