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Next Generation Mobility – Colonnine, idrogeno e Bev: ecco a che punto siamo

where Torino when Mer, 23/10/2024 who roberto

Si è chiusa a Torino la quarta edizione della due giorni sulla mobilità del futuro che passerà dall’innovazione dei veicoli, tra economia circolare, aerodinamica avanzata e utilizzo dell’intelligenza artificiale. Le voci di operatori e associazioni

Due giorni di lavori per tracciare240918-19next-generation-mobility-20241200x630v1.jpg la rotta dell’auto del futuro. Si è chiusa con ottimi numeri la quarta edizione di Next Generation Mobility (Ngm24), l’evento dedicato alle nuove frontiere della mobilità andato in scena a Torino, al centro congressi dell’Unione Industriali, in concomitanza con la Settimana europea della mobilità sostenibile. «Le città si trasformano e con esse cambiano anche le esigenze di mobilità di chi ci vive o le frequenta per lavoro, studio, svago o turismo», ha premesso l’assessore alla Mobilità del Comune di Torino, Chiara Foglietta, aprendo i lavori. «Raggiungerle e spostarsi con facilità al loro interno rappresenta un elemento fondamentale per migliorare la qualità della vita dei cittadini», ha detto Foglietta, «Torino sta lavorando per creare un sistema di mobilità più ampio, efficiente, green e multimodale, anche attraverso l’integrazione di pubblico e privato, raccogliendo dati, monitorando domanda e offerta e testando nuove soluzioni, in grado di mettere a disposizione di tutti servizi più accessibili e inclusivi».
 
Stop alle emissioni, ma senza stravolgere l’industria
L’evento ha guardato al futuro della mobilità su strada, settore fondamentale per l’economia mondiale, europea e italiana in particolare. Un’industria, quella dell’auto, in via di cambiamento, le cui traiettorie di sviluppo sono condizionate dalle normative, a partire dal regolamento Ue sulle emissioni di CO2 fissate a zero per il 2035. Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), sulla scorta di studi condotti con società di consulenza del settore, ha proposto nel corso di Ngm24 due alternative: emissioni zero nel ciclo di vita del veicolo (compresi i suoi componenti) o neutralità carbonica well-to-wheel, ossia nel ciclo di produzione del combustibile. In questo modo il risultato finale sarebbe comunque quello di arrestare le nuove emissioni in atmosfera, senza imporre però uno stravolgimento dell’industria e delle infrastrutture (considerando i dati impietosi del mercato elettrico, con cali del 33% in Francia, del 44% in Italia e del 66% in Germania). Sulla stessa linea si è espressa Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri).
 
Il nodo colonnine
Le emissioni zero sono state trattate anche nella sessione dedicata all’e-mobility. I relatori sono concordi: sul fronte della mobilità individuale l’elettrico puro è in ritardo più o meno ovunque, legato a doppio filo alla presenza di incentivi robusti. Lo hanno evidenziato gli studi di PwC con Paolo Guglielminetti e di Bip con Fabrizio Arena, cui si è aggiunto nella sessione sui motori termici quello di Alix Partners con Fabrizio Mercurio.
La causa della crisi del mercato dei Bev (Battery electric vehicle) non si può più ricondurre all’inadeguatezza della rete di ricarica: Anie e Rse hanno mostrato come le colonnine ci siano e installarle in molte abitazioni non è più proibitivo. Resta il nodo dei condominii, dove però sono la mancanza di sistemi di gestione semplici per gli amministratori e le resistenze a livello assembleare che fanno da freno. Le colonnine esistenti non fatturano abbastanza affinché i gestori abbiano le risorse per manutenerle e allargare la base installata. Da qui prezzi al consumatore fuori scala e i ritardi nell’adeguamento della rete.
Dove l’elettrico su gomma ha invece una progressione sicura è nel trasporto pubblico locale, anche perché, soprattutto nelle grandi città, le aziende di servizio hanno una lunga dimestichezza con l’elettrificazione, come hanno confermato gli interventi di Gtt, Iveco Bus, Amt Genova e Byd.
 
Così avanza l’idrogeno
Infine, l’idrogeno. La seconda edizione della Conferenza nazionale sull’idrogeno e gli eFuel (i combustibili di sintesi) ha evidenziato che i progetti di produzione “verde”, ossia che non partono da materie fossili come carbone o gas naturale, stanno attraendo risorse private e pubbliche, come testimoniato dalle presentazioni di H2Mobility (realizzato nell’ambito del progetto Nodes - Pnrr) e H2ma (città metropolitana di Torino) e dalle iniziative europee descritte da Marcello Capra, senior advisor del ministero dell’Ambiente. La tecnologia procede, trainata da iniziative come i corridoi a idrogeno lungo la rete TenT, che favorirà la diffusione dell’idrogeno nella mobilità pesante. Insomma, la chiave di volta sarà nelle innovazioni nella concezione dei veicoli, tra economia circolare, aerodinamica avanzata e utilizzo anche dell’intelligenza artificiale.
Next Generation Mobility nasce da una partnership con Clickutility Team, che organizza convegni in ambito mobilità e smart city, e Studio Comelli, specializzato nei contenuti di eventi, agende scientifiche e media relation. Per maggiori informazioni: www.ngmobility.it

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