Orti hi-tech e facility spaziali, così prepariamo la vita su Luna e Marte
Le ultime tecnologie messe a punto dall’Enea per la permanenza nello spazio e su altri pianeti sono toccabili con mano a Milano all’International astronautical congress. Fino al 18 ottobre
Prototipi speciali per lo space-farming (agricoltura spaziale), orti in grotta e facility in grado di simulare le condizioni presenti nello spazio, ma anche sistemi biorigenerativi per riciclare risorse ed energia sulle stazioni orbitanti. Sono alcune delle innovazioni che l’Enea presenta fino al 18 ottobre all’International astronautical congress (Iac), in corso a Milano. Si tratta della più importante conferenza internazionale dedicata allo spazio, organizzata dall’International astronautical federation (Iaf) e ospitata in Italia dall’Associazione italiana di aeronautica e astronautica (Aidaa), con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’azienda Leonardo.
In questa 75esima edizione della conferenza internazionale, l’Enea presenta prototipi e modelli in scala di orti per la coltivazione di microverdure nello spazio e video per illustrare laboratori, competenze e professionalità specializzate nelle biotecnologie innovative e nelle soluzioni tecnologiche di frontiera per consentire a uomini, piante, insetti e batteri di sopravvivere in orbita e di ricostruire bioecosistemi a supporto della vita in ambiente extraterrestre. Ecco di seguito tutte le innovazioni proposte.
Hort3space – Un sistema innovativo automatizzato per la coltivazione idroponica di diverse specie di microverdure. Ha partecipato ad Amadee24, la simulazione di una missione su Marte, organizzata nel 2024 in una regione desertica dell’Armenia.
Greencube – Un micro-orto per testare la possibilità di coltivare verdure fresche in ambiente spaziale, senza la supervisione dell’astronauta.
Calliope – Facility unica in Europa nel campo della qualifica e dello studio della resistenza a radiazioni di materiali, componenti e sistemi biologici per ambienti ostili, consente di condurre test con dosi assorbite estremamente elevate e un controllo dosimetrico molto accurato.
Progetto Gea (Analog explorations group) – Una missione “analoga” in grotta per simulare le condizioni di confinamento degli ambienti lunari. Gea consentirà di studiare la permanenza prolungata degli astronauti in ambienti confinati.
Progetto Beatrice – Un prototipo integrato in grado di trattare le acque reflue degli astronauti grazie a celle a combustibile microbiche che produrranno energia elettrica e gel fertilizzanti, utili per la coltivazione di microverdure e nano-pomodori.