Così nascerà una nuova rete “eco” e hi-tech per il trasporto merci
L’accordo tra Rse e Rete ferroviaria italiana getta le basi per un’infrastruttura alimentata con rinnovabili e recupero di energia. Movimenterà fino a un miliardo e mezzo di capsule all’anno lungo le dorsali tirrenica e adriatica
Dal trasporto merci su strada a quello su ferrovia il passo sarà più breve. È con il focus sugli obiettivi di decarbonizzazione del sistema trasporti e sul percorso di transizione verso modalità sempre più sostenibili che si inserisce il protocollo d’intesa, firmato da Rete ferroviaria italiana (Rfi) e da Ricerca sul sistema energetico (Rse, la spa controllata dal ministero dell’Economia attraverso il Gse impegnata nell’analisi, studio e ricerca applicata al settore energetico). L’accordo, spiega Rse in un comunicato, è finalizzato ad attività di ricerca e sperimentazione.
In particolare, l’accordo riguarderà un nuovo sistema di trasporto, inizialmente specifico per le merci, che utilizzerà la tecnologia Pipe§net presso il circuito Rfi di Bologna San Donato: un laboratorio a cielo aperto dedicato all’innovazione nel settore ferroviario, che grazie alla levitazione magnetica e alla propulsione con motore elettrico lineare, rappresenterà una rivoluzione. L’interesse scientifico e tecnologico mira a valutare l’integrazione di un sistema logistico sostenibile per il trasporto delle merci ad alta velocità, attraverso la riduzione degli attriti aerodinamici e del consumo energetico, con una soluzione di trasporto più veloce, economicamente conveniente e ambientalmente meno impattante.
Garantirà anche il collegamento coi porti
La nuova infrastruttura potrebbe movimentare fino a un miliardo e mezzo di capsule all’anno lungo tutta la dorsale tirrenica, da Reggio Calabria a Milano, e lungo quella adriatica, da Lecce a Venezia, e sviluppare il collegamento dei porti e le linee trasversali. La tecnologia permetterà lo sviluppo di una rete, simile a quella internet, che consentirà alle merci di raggiungere la stessa destinazione attraverso percorsi diversi.
I commenti
“Rse sostiene con tutte le sue attività di ricerca il percorso di transizione che vede l’Italia protagonista e per questo siamo felici di poter collaborare con Rfi per rendere più efficiente il trasporto merci, alimentando la linea elettrica ferroviaria con fonti rinnovabili e sperimentando nuove tecnologie come Pipe§net”, ha spiegato l’amministratore delegato di Rse Franco Cotana. “Questa tecnologia”, ha aggiunto l’ad, “consentirà di trasportare merci fino a una tonnellata al secondo su tutto il territorio italiano, senza ricorrere a fonti fossili perché l’energia necessaria per il movimento delle capsule, che operano in tubi ad aria evacuata e a levitazione magnetica, verrà interamente fornita da pannelli fotovoltaici integrati nell’infrastruttura. Grazie all’assenza di attrito, il motore elettrico lineare non disperderà energia e potrà funzionare anche come generatore, recuperando fino al 70% dell’energia utilizzata durante l’accelerazione, mentre il restante 30% sarà fornito da pannelli fotovoltaici e batterie”.