La ricerca italiana aiuta la Cina a tagliare le emissioni inquinanti
Il progetto, focalizzato sulla città di Gongqing, ha l'obiettivo di studiare meccanismi di dinamiche delle tariffe per orientare i consumatori e il sistema all'uso di fonti energetiche a bassa emissione di gas serra
Tariffe energetiche più dinamiche per massimizzare l'uso di fonti a basse emissioni: potrebbe essere questa una prima strategia vincente per ridurre l'inquinamento della Cina, tra i protagonisti del vertice di Parigi sui cambiamenti climatici. Ne sono convinti gli esperti di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico), impegnati in prima fila nell'ambito di un nuovo progetto internazionale che studierà le strategie per la riduzione dei gas serra emessi dal sistema energetico cinese. Con loro collaboreranno i tedeschi dell'Istituto Fraunhofer per l'energia eolica e la tecnica dei sistemi di energia (Iwes) e i cinesi dello Jiangxi Electric Power Research Institute.
Il progetto, focalizzato sulla città di Gongqing a sud est di Pechino, ha l'obiettivo di studiare meccanismi di dinamiche delle tariffe per orientare i consumatori e il sistema all'uso di fonti energetiche a bassa emissione di gas serra. I ricercatori di Rse si occuperanno dello studio dei profili di carico negli edifici residenziali e della valutazione delle corrispondenti emissioni. Successivamente sarà analizzato l'impatto dell'uso delle sorgenti rinnovabili e si valuterà il potenziale della flessibilità dei carichi, in funzione della riduzione delle emissioni. Gli esperti di Rse proporranno anche meccanismi di gestione ottimale del sistema generazione-carico, in accordo a obiettivi ambientali, socio-economici e di sistema. Infine, sarà compiuta una valutazione complessiva dei risultati dello studio e Rse trarrà le conclusioni dell'intero lavoro. Il progetto, finanziato dal Ministro della Scienza cinese, si concluderà nel gennaio del 2017.