Sostenibilità. Sul Dow Jones i risultati di Terna, Coca Cola Hbc ed Enel
Il prestigioso Dow Jones Sustainability Index World valuta oltre 2000 aziende al mondo. Ottimi gli esiti delle due utility energetiche italiane. Le strategie ambientali
I risultati della review annuale dell'agenzia svizzera di rating di sostenibilità RobecoSAM confermano per l'ottavo anno consecutivo la presenza di Terna fra le prime posizioni del prestigioso Dow Jones Sustainability Index World, che valuta oltre 2000 aziende al mondo. L'inclusione è particolarmente significativa, perché sono solo 6 le aziende italiane confermate nell'indice, che registra con la massima autorevolezza i 316 campioni mondiali di sostenibilità. Il Gruppo si è aggiudicato 97/100, in aumento di 3 punti rispetto al 2015, nella dimensione ambientale posizionandosi al livello più alto nel settore Electric Utilities. Migliora di 3 punti percentuali anche il risultato nella dimensione economica, quella che valuta la qualità della gestione e gli aspetti come il risk management, l'anticorruzione, la gestione della catena di fornitura e l'applicazione del principio di materialità, dove Terna ha raggiunto il massimo del punteggio. Il criterio della materialità, di nuova introduzione, riconosce la coerenza dell'approccio di sostenibilità di Terna, dall'identificazione dei temi più fortemente connessi con la creazione di valore alla loro gestione attraverso politiche e strumenti dedicati, inclusa l'executive compensation.
Anche Coca-Cola HBC, uno dei principali imbottigliatori dei brand di The Coca-Cola Company, è stato nominato leader di sostenibilità del settore delle bevande secondo la valutazione del Dow Jones Sustainability Index. L'azienda ha raggiunto un punteggio totale di 90, che è di 40 punti superiore alla media del settore e in crescita di 3 punti rispetto allo scorso anno. Questo è il nono anno in cui Coca-Cola HBC è inclusa nella valutazione globale, a seguito delle performance di sostenibilità di rilievo ottenute nel 2015. Nel corso dell'anno, Coca-Cola HBC ha continuato a ridurre il suo impatto ambientale con una diminuzione a due cifre delle emissioni di CO2. Allo stesso tempo, ha ridotto ulteriormente la quantità di acqua utilizzata per produrre un litro di bevanda, così come il volume di materiali di imballaggio, nonostante la crescita della produzione e della vendita. Coca-Cola HBC è stata una delle prime 12 aziende al mondo nel 2015 a stabilire obiettivi di riduzione di CO2 su base scientifica sia per le operazioni dirette sia per quelle indirette, impegnandosi a rendicontare i risultati di sostenibilità e sostenendo l'azione globale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dalle Nazioni Unite.
Per il tredicesimo anno consecutivo, Enel è stata ammessa al Dow Jones Sustainability World Index (DJSI World). È stata inoltre confermata la presenza di Endesa, controllata spagnola del Gruppo Enel. Enel e Endesa sono due delle nove società di utility entrate a livello globale nel DJSI World. Tra le 316 società al mondo incluse nell'indice, Enel è una delle sei con sede in Italia. "Essere stati ammessi, ancora una volta, in questo importantissimo indice di sostenibilità è il riconoscimento del nostro crescente impegno a rendere la sostenibilità il fulcro del nostro modello di business", ha commentato Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel. "Continuiamo a lavorare per migliorare le performance del Gruppo nel campo ambientale, sociale e della governance rendendo la sostenibilità sempre di più la nostra guida nella scelta degli investimenti e nella strategia industriale". Enel si è distinta particolarmente nel segmento Market Opportunities con un punteggio di 100/100 rispetto a una media del settore industriale di 45, così come nel nuovo segmento Innovation Management con un punteggio di 95/100 rispetto a una media di 44. La combinazione innovazione e sostenibilità tradotta nel nuovo approccio Innovability di Enel guida la strategia e cultura di business del Gruppo. Enel continua il suo percorso verso la carbon neutrality al 2050 e prevede che l'energia generata da fonti rinnovabili, pari al 43 per cento della capacità totale al 30 giugno 2016, raggiungerà quasi la metà della capacità totale del Gruppo stimata in 83 GW al 2019.