Acqua. Gli impianti di trattamento sono insufficienti, con il PNRR ci sarà un’accelerazione, dice il ministro Cingolani
Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in audizione in Commissione Ecomafie
Gli impianti presenti sul territorio nazionale risultano tuttora inadeguati a soddisfare le necessità depurative, soprattutto in alcune aree geografiche; per questo il Pnrr comprenderà misure di accelerazione e sostegno al fine di colmare il gap. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in audizione in Commissione Ecomafie.
Digestori energetici
"Con l'obiettivo di miglior la qualità delle acque, tante le sfide soprattutto in merito a quali sono i possibili usi post trattamento - ha detto Cingolani, citando la possibilità di produrre fertilizzanti e biogas - : una delle tecnologie che si sta valutando con attenzione è di usare digestori municipali per la valorizzazione energetica congiunta di fanghi e frazione organica dei digestati per il recupero agronomico". "L'Italia è attenta e consapevole del problema e sta collaborando con le istituzioni europee e c'è una buona collaborazione interministeriale e con gli enti di ricerca. Permangono gap a livello nazionale, ma su questo penso che si usufruirà bene delle opportunità del recovery plan, a livello di infrastrutture".
Indagini giudiziarie
Il ministro ha ribadito che sul tema depurazione e acque reflue sono in atto numerose indagini giudiziarie ed elementi di criticità a livello nazionale. Il Noe segnala centinaia di indagini: 235 controlli su attività produttive di cui 117 sanzionate al 31 marzo 2021; denunciate 107 persone, 40 sequestri tra le aziende, in parte per scarichi abusivi; 457 sanzioni amministrative. “Sono numeri importanti - ha sottolienato il ministro - . L'Arma dei Carabinieri è sul territorio in maniera capillare. Lo Stato c'è e si fa un lavoro enorme e durissimo".
Covid e rete
Quanto poi agli interventi sulle acque reflue causa Covid, Cingolani ha spiegato che il sistema nazionale si è attivato subito durante la pandemia e ha mantenuto l'operatività delle rete. Il monitoraggio, con tutte le difficoltà, è stato molto efficace e tutti i dati sono pubblici. È stato fatto un buon lavoro e sono state date anche indicazioni tecniche. “Insomma, direi che se non c'è stato un problema è stato proprio quello dell'infezione attraverso reflui e scarti", ha concluso.