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Acqua: in Italia dispersi 3,4 miliardi di metri cubi. Lo dice l’Istat

where Roma when Gio, 21/12/2017 who roberto

Il dato fornito da Istat corrisponde al 41,4% dell'acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione. Forte aumento rispetto a tre anni prima

In Italia nel 2015 è andato dispersoperditeidrichericerca.jpg il 41,4% dell'acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione, pari a 3,4 miliardi di metri cubi. Lo dicono i dati del Censimento delle acque per uso civile diffuso dall'Istat.

Si tratta di un volume decisamente in aumento, a fronte del 37,4% delle perdite idriche registrate nel 2012. Le perdite reali, precisa il report dell'Istat, al netto degli errori di misurazione e dei consumi non autorizzati, sono stati pari al 38,3%: una quantità comunque enorme, pari a 3,2 miliardi di metri cubi, che a fronte di un consumo medio stimato per abitante di 80 metri cubi l'anno, sarebbe in grado di soddisfare le esigenze idriche per un anno di circa 40 milioni di persone.

La rilevazione dell'Istat evidenzia che le maggiori criticità relative alle perdite d'acqua, in continuo peggioramento negli ultimi anni, si riscontrano nelle Isole e in alcune regioni del Centro-Sud, in particolare Basilicata, Lazio, Sardegna e Sicilia. Nel 2015, nel complesso, in Italia sono stati prelevati 9,5 miliardi di metri cubi di acqua a uso potabile, una quantità sostanzialmente equivalente (+0,3%) a quella censita nel 2012. L'84,3% del prelievo idrico nazionale per uso potabile deriva da acque sotterranee, di cui 48% da pozzo e 36,3% da sorgente. Circa un terzo dell'acqua prelevata (33%), per un totale annuo di 3,1 miliardi di metri cubi, proviene da un trattamento di potabilizzazione, più efficace rispetto alle ordinarie operazioni di disinfezione o clorazione, necessario per eliminare eventuali inquinanti e garantire la qualità dell'acqua nelle reti, fino al rubinetto dei consumatori.

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