Acqua, le mineralizzazioni a tallio delle Alpi Apuane: da scoperta scientifica sono diventate emergenza sanitaria
Lo ha affermato il professore Massimo D’Orazio dell’Università di Pisa. La ricerca sarà presentata durante La Settimana del Pianeta Terra
“Lo studio cristallochimico di rare fasi minerali rinvenute nelle miniere abbandonate delle Alpi Apuane meridionali (provincia di Lucca) da parte di ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Pisa, ha portato alla scoperta di una diffusa mineralizzazione a tallio (Tl) in questo territorio, sinora passata del tutto inosservata. Il tallio è un elemento chimico particolarmente tossico per l’uomo e altri organismi viventi” . Lo ha affermato il professore Massimo D’Orazio del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.
“La ricerca che descriveremo durante La Settimana del Pianeta Terra (in programma solo in Italia con 236 eventi, ndr) rappresenterà un caso emblematico per comprendere come la ricerca scientifica “di base” possa avere delle importanti ricadute sulla società ed anche sulla vita di tutti i giorni. Inoltre, il tallio viene facilmente rilasciato dalle rocce che lo contengono, anche attraverso l’azione di batteri, e viene disperso nell’ambiente attraverso l’acqua acida che fuoriesce dalle gallerie minerarie abbandonate e i torrenti. L’evolversi delle ricerche, che hanno presto assunto un carattere multidisciplinare, con il coinvolgimento di geologi, agronomi e biologi, ha portato alla identificazione di una significativa contaminazione da tallio delle acque potabili nell’area di Pietrasanta (Versilia).
Al cuore della contaminazione - L’origine della contaminazione è stata subito individuata in una importante sorgente d’acqua ubicata proprio nel cuore dell’ex area mineraria. Tale sorgente, che è stata isolata dalla rete idrica, ha alimentato l’acquedotto pubblico di Valdicastello e di parte di quello di Pietrasanta per alcuni decenni. L’esposizione degli abitanti di questo territorio alla contaminazione da tallio è stata dimostrata dagli esiti delle prime campagne di analisi eseguite sulla popolazione locale dalle autorità sanitarie (ASL) e da enti di ricerca (CNR). Questa “storia” sottolinea il ruolo fondamentale che la ricerca scientifica dovrebbe avere in ogni società civile come guida per una corretta gestione dell’ambiente e delle sue risorse da parte delle autorità preposte”.