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Allarme depurazione – D'Angelis: da giugno l’Italia rischia multe fino a 700mila euro al giorno

where Firenze when Mar, 21/05/2013 who matteo

I numeri dell’emergenza acqua discussi a Firenze. Il sottosegretario D’Angelis: “Sulla depurazione rischiamo una brutta figura mondiale, come per i rifiuti”. Due italiani su dieci non sono collegati a una fogna. Il nuovo metodo tariffario dell’Autorità promosso con riserva

Da fine giugno lo stato dovrà far fronte a centinaia di milioni di euro di sanzioni dall’Unione europea sul tema della depurazione, con multe che andranno dai 20mila ai 700mila euro al giorno. “Dobbiamo evitare questa figuraccia mondiale, paragonabile a quella dei rifiuti a Napoli. Due italiani su dieci non sono collegati a una fogna e tre su dieci non sono serviti da un depuratore. L’acqua è un bene comune e universale, quindi non può più essere rimosso dalle politiche economiche nazionali”: è l’allarme lanciato da Firenze dal sottosegretario alle Infrastrutture, Erasmo D’Angelis, in occasione del recente incontro sulla nuova tariffa dell’acqua organizzato dalla Federutility.
“La tariffa si delinea, finalmente, per iniziativa dell’Autorità dell’energia ma ora devono parlare i numeri e le regole”: è questa la sintesi che accomuna tutti gli attori del sistema idrico nazionale.
Servono 65 miliardi – “Per far fronte agli investimenti del settore idrico, oltre 65 miliardi nei prossimi trent’anni, il governo scelga come finanziare le opere: tasse, trasferimenti o tariffe”, si è appellato Adolfo Spaziani, direttore generale di Federutility, la federazione dei gestori idrici italiani. Al convegno è stato presentato il dossier sugli investimenti attesi, in particolare quelli direttamente connessi con la tutele della risorsa idrica e dell’ambiente.
È il fronte della depurazione, infatti, quello di maggiore allarme, a causa della condanna da parte della Corte di giustizia Ue per il mancato trattamento dei reflui urbani: le sanzioni previste possono arrivare a 714.240 euro al giorno, a una multa secca in base al Pil (che per l’Italia potrebbe essere di 9.902.000 euro) e alla sospensione dei finanziamenti da Bruxelles.
Applicare il metodo Eureau – È proprio per scongiurare il rischio di queste sanzioni che Federutility chiede al governo di inserire stabilmente nei piani di programmazione pluriennali e nei documenti economici quale sarà la proporzione tra tasse, trasferimenti e tariffe nella copertura degli investimenti del servizio idrico, secondo il metodo europeo Eureau.
La maggior parte degli investimenti necessari sono concentrati sulla manutenzione e sulla costruzione di nuovi impianti di fognatura e depurazione, soprattutto nel mezzogiorno.

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