Depurazione acque, Checcucci: l’Europa chiede provvedimenti più “forti”
A dirlo in audizione al Senato è il dirigente del Ministero dell’Ambiente, ricordando le due sentenze di condanna
C'è grande attenzione nei confronti del nostro Paese sulla scelta di spingere ancora di più nelle procedure di commissariamento in tema di sistema fognario e depurazione delle acque. L'Europa aspetta un provvedimento ancora più forte da parte del Governo proprio per riprendere in mano la situazione che, seppure con i commissari al lavoro, non è ancora sufficiente per tranquillizzare gli uffici di Bruxelles. A dirlo, riferendosi alle sentenze di condanna europee è Gaia Checcucci, dirigente della direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell'Ambiente, nel corso di una audizione davanti la 13a commissione del Senato. Checcucci ha ricordato le due sentenze di condanna europee del 2012 e del 2014, riguardanti rispettivamente 81 e 34 agglomerati urbani. La dirigente del ministero dell'Ambiente ha evidenziato come, grazie allo Sblocca Italia, sia stato possibile procedere ai commissariamenti.
“Sono stati nominati commissari in alcuni degli 81 agglomerati e in alcuni dei 34 agglomerati - ha detto Checcucci - . E il ministero continua a diffidare le amministrazioni in modo da far scattare il lasso temporale necessario per avviare il commissariamento”.
La dirigente ha quindi spiegato che tra gli 81 agglomerati per cui è scattata la condanna 2012 scenderanno “probabilmente a 74”, mentre per i 34 agglomerati del 2014 “siamo in attesa di valutazione e si sta scendendo” ma “è evidente che non si recupera un gap di decenni in due anni e mezzo”. Checcucci ha poi ricordato come siano già disponibili due miliardi, stanziati con delibere Cipe 2012, 2013 e 2014, “ma la vera sfida è una corretta amministrazione ordinaria”.