Checcucci (Minambiente): il quantitativo minimo d’acqua per tutti potrebbe sottrarre risorse ad altri investimenti
La direttrice generale del ministero dell'Ambiente lo ha detto nel corso di un'audizione davanti la commissione Ambiente al Senato
“Il disposto contenuto nell'articolo 7 sul quantitativo minimo vitale gratuito per tutti, non solo ad alcune fasce deboli, appare un po' critico e preoccupante, perché verrebbero sottratte risorse a investimenti”. Lo ha detto Gaia Checcucci, direttrice generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell'Ambiente, nel corso di un'audizione davanti la commissione Ambiente al Senato sulla proposta per la gestione delle risorse idriche. La proposta di legge, nello specifico, prevede un quantitativo minimo vitale gratuito di 50 litri a persona per giorno. Rispetto ai due decreti attuativi del collegato ambientale sulla tariffa sociale e sulla morosità, Checcucci ha ribadito che i decreti sono alla firma della presidenza del Consiglio. Secondo la direttrice, ai fini di una gestione efficiente, efficace ed economica del settore del servizio idrico integrato, la natura pubblico-privato dell’ente o aziende di gestione non è assolutamente rilevante.
“Se è apprezzabile la volontà di superare i confini amministrativi seguendo una logica di bacino, mi preoccupa un po' la dimensione territoriale tarata, che è prevista su sub bacini, quindi su dimensioni territoriali più limitate, con un rischio di eccessiva frammentazione dei servizi con conseguente incapacità di generare economie di scala. Per questo sarebbe meglio favorire una aggregazione verso l'alto, come un perimetro regionale, preservando l'unicità della gestione”. Per Checcucci, inoltre, “se la politica dell'acqua non può prescindere da una gestione integrata, il completamento dell'assetto della governance che stiamo conducendo grazie al collegato ambientale e ai decreti attuativi è fondamentale anche e soprattutto per il servizio idrico integrato”.