Emilia Romagna dà il via libera alla risoluzione Ue sull’acqua potabile
Cambia la posizione dell’Assemblea legislativa sulle fontanelle: dal suggerimento di adottare altre modalità all’auspicio di un loro mantenimento
Via libera alla risoluzione contenente le posizioni dell’Emilia-Romagna sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo. L’atto d’indirizzo, approvato durante la seduta della commissione Bilancio, ha trovato il favore del Partito democratico e della Lega Nord, l’astensione del Movimento 5 stelle, di cui sono stati accolti quattro emendamenti, e il voto contrario di Silvia Prodi (Mdp), non concorde sull’abrogazione delle deroghe e sulle tempistiche con cui grandi e piccoli gestori si devono conformare alla direttiva.
Proprio attraverso gli emendamenti, accolti tutti all’unanimità - informa la Regione - cambia la posizione dell’Assemblea legislativa sulle fontanelle: dal suggerimento di “adottare altre modalità di approvvigionamento pubblico”, contenuto nella prima stesura dell’atto, si è passati all’auspicio di un “loro mantenimento con l’adozione di specifici accorgimenti” per evitare sprechi. Inserito, sempre attraverso un emendamento dei pentastellati, l’invito a prevedere “un limite massimo per la presenza di amianto nell’acqua potabile”.
Un valore che in Emilia-Romagna viene controllato, ma che non rientrava fra gli obblighi previsti nella direttiva europea. Trasmessa, fra gli altri, a governo e Parlamento, la risoluzione andrà a formare, una volta incrociata con quelle scaturite dagli altri Consigli regionali, la posizione italiana sull’acqua destinata al consumo umano.