La giornata mondiale dell’acqua - La Commissione Ue approva Right2Water. “È un diritto di tutti”. Ma la privatizzazione non è tabù
Gli organizzatori dell'iniziativa “L'acqua è un diritto” (Right2Water) hanno chiesto alla Commissione di garantire che tutti i cittadini dell'UE possano godere del diritto all' acqua e ai servizi igienico-sanitari, di escludere l'approvvigionamento idrico e la gestione delle risorse idriche dalle logiche del mercato
La Commissione europea ha deciso di dare seguito, nel quadro delle sue competenze, alla prima iniziativa dei cittadini europei che ha raggiunto due milioni di firme, di cui 70mila in Italia. Gli organizzatori dell'iniziativa “L’acqua è un diritto” (Right2Water) hanno chiesto alla Commissione di garantire che tutti i cittadini dell'UE possano godere del diritto all' acqua e ai servizi igienico-sanitari, di escludere l'approvvigionamento idrico e la gestione delle risorse idriche dalle logiche del mercato interno e dalla liberalizzazione e di intensificare gli sforzi per assicurare un accesso indiscriminato all'acqua e ai servizi igienico-sanitari in tutto il mondo. Il Vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic ha detto: “I cittadini europei hanno fatto sentire la loro voce e oggi la Commissione ha espresso il suo consenso. Questa forma inedita di esercizio della democrazia sotto forma di iniziativa popolare paneuropea si tradurrà in un miglioramento immediato della qualità dell'acqua, delle infrastrutture, dei servizi igienico-sanitari e della trasparenza per i cittadini europei e dei paesi in via di sviluppo. Mi congratulo con gli organizzatori per i risultati conseguiti”.
Nulla di fatto, però, per la richiesta di assicurare che l'acqua sia solo un servizio pubblico: "La decisione di come fornire al meglio i servizi idrici rimane fermamente nelle mani degli Stati membri" ha detto Sefcovic, che rispetto alle preoccupazioni sulla liberalizzazione dei servizi idrici ha però confermato che “la legislazione sul mercato unico non si applica quando le autorità locali forniscono direttamente il servizio”. Bruxelles deve rispettare le regole dei trattati europei “che richiedono all'Ue di rimanere neutrale sulle decisioni nazionali relative alla proprietà delle imprese idriche”, principio che si applica anche nelle relazioni con i Paesi terzi, ha concluso Sefcovic.