Iren, Torino cede il 2,5%, Genova vuole rafforzare la leadership
Il comune guidato da Chiara Appendino è al 13,8%, mentre quello ligure si trova al 16,3% e ora può puntare al 19%
Dopo la vendita del Comune di Torino del 2,5% delle azioni detenute in Iren che ha portato alle casse della città guidata dalla sindaca Appendino circa 6,1 milioni, ora è corsa al riassetto tra i grandi soci-azionisti pubblici nella multiutility del Nord Ovest.
Il collocamento, realizzato attraverso un accelerated bookbuilding rivolto esclusivamente a investitori istituzionali italiani ed esteri, si è chiuso a un prezzo finale di 1,85 euro per azione. Se Torino oggi è scesa al 13,8%, Genova - rimasta leader nel capitale al 16,3% - punta invece a un ulteriore rafforzamento. Il consiglio comunale di Genova, infatti, ha approvato il ricorso all’indebitamento per circa 130 milioni, che verranno utilizzati in due modi. Una parte per rifinanziare il debito di Finanziaria Sviluppo Utilities, la holding con cui il capoluogo ligure controlla la partecipazione in Iren, e un’altra per acquistare ulteriori azioni sul mercato (per un importo complessivo di poco superiore a 60 milioni, circa il 2,5% della multiutility). In prospettiva, Genova potrebbe salire così a ridosso del 19%, mentre tutta la Liguria, grazie all’apporto dei Comuni soci di Acam (incorporata a inizio anno), potrebbe arrivare sopra il 20% di Iren.