Palermo, l’Ente Acquedotti Siciliani potrebbe rinascere per salvare i comuni
L’assessore ha già predisposto la delibera con la quale si revoca la liquidazione dell’Eas, ma perché il progetto decolli serve l’ok formale dell’assemblea dei sindaci dell’Ato1
Una nuova vita si prospetta per l’Ente Acquedotti Siciliani (Eas). L’assemblea dei sindaci dell’Ato1 Palermo potrebbe dare in questi giorni il via libera al piano messo a punto dall’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, per garantire il servizio idrico in 52 comuni dopo il fallimento della società Acque potabili siciliane (Aps) e salvare oltre 200 posti di lavoro. L’assessore ha già predisposto la delibera con la quale si revoca anche la liquidazione dell’Eas, ma perché il progetto decolli serve l’ok formale dell’assemblea dei sindaci dell’Ato1.
“Se ci sarà il via libera si partirà subito”, afferma Marino, la cui proposta per uscire dall’impasse è stata apprezzata in una lunga riunione dal governatore Rosario Crocetta ma anche dai sindacati e dai deputati regionali che da giorni seguono il caso Aps. Tramontate dunque le ipotesi di un nuovo consorzio pubblico tra i comuni per una questione soprattutto di tempi, così come il passaggio della gestione ad Amap o la consegna delle reti ai singoli comuni contro cui si è schierata la Regione, temendo accordi tra gli enti locali-Siciliacque e i privati per la depurazione: a questo punto, la soluzione Eas sembra destinata ad andare in porto.
“Comunque si tratterebbe di una soluzione transitoria, in attesa della legge - chiarisce Marino - se poi i territori lo riterranno opportuno potrebbe anche essere definitiva, ma decideranno i sindaci. L’interesse della Regione è solo quello di mantenere la continuità del servizio, garantendo la gestione pubblica dell’acqua: nessuno può rimanere senza acqua. Nel caso specifico di Aps, non vogliamo disperdere il know-how della società e le professionalità dei dipendenti”.
Dal punto di vista giuridico, l’Eas affitterebbe il ramo d’azienda dalla curatela fallimentare di Aps che intanto ha azzerato tutti i contratti della società e avviato le negoziazioni con i fornitori. “Non è detto che sia un’operazione per riesumare il cadavere Eas - afferma Marino - , sicuramente la Regione vuole metterci la faccia e dettare le regole, considerando ardita l’operazione che si era fatta con Siciliacque, progetto non gradito a questo governo”.