Utilities

Il sindaco di Roma, parlando in audizione davanti alla Commissione antimafia, ha fatto riferimento alla discontinuità per interrompere un ciclo che ha avvantaggiato il privato e le infiltrazioni mafiose

“Vogliamo cambiare il ciclo dei rifiuti e togliere i privati dalla gestione, in netta discontinuità con il passato. Ed è proprio l'assessore all'Ambiente, Paola Muraro, ad assicurare questa discontinuità”. Lo ha affermato Virginia Raggi, sindaca di Roma, in audizione davanti alla Commissione antimafia. “Per anni Pd, sinistra, Pdl e destre - ha ricordato la sindaca - hanno lasciato la gestione dell'indifferenziata a un unico operatore privato. E questo come se fosse una cosa normale”. “Se le gare vanno deserte bisogna chiedersi: il ciclo dei rifiuti come va avanti? Con le proroghe, ma nessuno ha posto il focus neanche nella commissione bicamerale”.

“Discontinuità significa - ha sottolineato ancora la sindaca - interrompere un ciclo che sin qui ha avvantaggiato il privato, ed evitare così le infiltrazioni malavitose che si annidano nella raccolta dell'indifferenziato. Vogliamo che Ama diventi proprietaria degli impianti e vogliamo puntare su un sistema di raccolta e smistamento alternativo agli inceneritori, incrementando la raccolta differenziata, il recupero e il riuso. L'assessore Muraro - ha concluso Raggi - è stata consulente in Ama e conosce bene l'azienda, tanto bene che sa su che cosa puntare per cambiare le cose. Durante il lodo tra Ama e Colari, ha fatto risparmiare ad Ama 900 milioni di euro: scusate se è poco”.

La presidente della Commissione Rosy Bindi ha chiesto poi all’assessore Muraro il motivo per cui le gare siano andate deserte. “Anac - ha detto - ci insegna che più si spezzetta le gare più c'è possibilità di infiltrazione e nei primi mesi del 2015 quelle gare sono state spezzettate. Il fatto che le gare, così come avvenuto con la gara dei trasporti, siano andate deserte per ben due volte fa molto pensare. Io, come consulente, non mi dovevo porre il problema: forse c'era il direttore generale che doveva porre il problema. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità”.