Ricerca Federutility – Crescono i manager donna al top dei servizi pubblici
Nell’area commerciale e marketing la presenza femminile si attesta al 48%, nelle relazioni esterne al 59%. Attesa per i rinnovi delle quotate e delle partecipate, oltre novemila imprese, “dai quali ci aspettiamo circa quattromila ingressi”, dice Lella Golfo, co-autrice della legge sulle quote rosa
Cresce nelle aziende di pubblici servizi la presenza femminile in ruoli e aree di business significativi. Le competenze tecniche e la cultura del servizio al cittadino di cui le donne sono portatrici hanno modificato in questi ultimi anni le strutture organizzative delle aziende di servizi pubblici, dall’acqua al gas all’energia elettrica. E la rivoluzione che la legge sulle quote rosa innescherà nei prossimi mesi darà un’ulteriore impulso alla crescita quantitativa delle donne nei cda e collegi sindacali e, si auspica, nelle organizzazioni aziendali.
È quanto emerso dalla presentazione della seconda indagine Federutility-Acta su “Occupazione e competenze nelle public utilities: il ruolo delle donne”, presentata nei giorni scorsi a Roma.
Più 22% nel marketing – La ricerca ha mostrato che la presenza delle donne nelle aziende di servizi pubblici è aumentata nelle aree marketing (+22%), comunicazione (+20%), tecnica (+15%) e approvvigionamenti (+13%), un settore quest’ultimo particolarmente significativo dal punto di vista dell’etica). In totale, nell’area commerciale e marketing la presenza femminile si attesta al 48%, nelle relazioni esterne al 59%.
Sono tuttavia ancora lievi i cambiamenti negli organi societari delle aziende, dove la presenza femminile risulta ancora scarsa. Di qui, l’attesa per i prossimi rinnovi che i comuni – azionisti di riferimento – saranno chiamati a fare.
Liberalizzazione e meritocrazia – “Il processo di liberalizzazione che alcuni settori, in particolare quello dell’energia, hanno vissuto negli ultimi anni ha facilitato politiche assunzionali meritocratiche, le sole in grado di alimentare l’equità interna e un accrescimento di valore per azionisti, utenti e cittadini”, commenta Adolfo Spaziani, dg di Federutility.
Lella Golfo, presidente della fondazione Bellisario e co-autrice con Alessia Mosca della legge 120/2011 che prevede entro il 2022 la parità di genere negli organi societari di aziende quotate e partecipate da enti pubblici, si dice “orgogliosa della rivoluzione innescata. La legge sulle quote rosa – dice Golfo – è un antibiotico che farà bene all’economia del paese, non solo alle donne. Staremo a vedere i prossimi rinnovi delle quotate e delle partecipate, complessivamente oltre novemila imprese, dai quali ci aspettiamo circa quattromila ingressi femminili”.