Sicilia, in vigore la nuova legge regionale sulle risorse idriche
La legge provvede, tra l’altro, a riordinare le competenze amministrative in materia di risorse idriche, attribuendo alcune nuove funzioni all’assessorato dell’Energia
È entrata in vigore il 22 agosto la legge della Regione Siciliana n. 16/2015, che detta la disciplina regionale in materia di risorse idriche. La legge provvede, tra l’altro, a riordinare le competenze amministrative in materia di risorse idriche, attribuendo alcune nuove funzioni all’assessorato dell’Energia, e stabilisce la suddivisione del territorio regionale in 9 Ambiti territoriali ottimali il cui governo sarà affidato alle Assemblee territoriali idriche composte dai sindaci del territorio.
Un tariffario unico - La Regione intende avviare la definizione di un sistema tariffario tendenzialmente unitario. I modelli tariffari del ciclo idrico relativi all’acquedotto e alla fognatura saranno approvati dalla Giunta regionale, su proposta delle Assemblee territoriali idriche. La gestione del servizio idrico integrato potrà essere affidata ad enti di diritto pubblico, in presenza del requisito del controllo analogo, oppure a soggetti privati individuati con procedure di evidenza pubblica (in questo caso l’affidamento non potrà avere durata superiore a 9 anni), sulla base di criteri di economicità del servizio. In caso di affidamento a privati, le condizioni economiche dell’affidamento non potranno mutare per tutta la sua durata. Per i gestori privati sono previste penali per interruzioni del servizio della durata superiore a un giorno (fino alla risoluzione automatica del contratto nei casi più gravi), mentre nel caso di gestione interamente pubblica simili disservizi comporteranno la riduzione proporzionale delle tariffe a carico degli utenti. Un dimezzamento delle tariffe è previsto nel caso in cui l’acqua erogata non sia utilizzabile ai fini alimentari.
Deroghe per i comuni montani – Resta, per i Comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti e per quelli delle isole minori nonché per i Comuni che non hanno consegnato gli impianti ai gestori del servizio idrico integrato, la possibilità di gestire il servizio in forma singola e diretta. Altre novità riguardano la costituzione di un Fondo di solidarietà a sostegno dei soggetti meno abbienti per il pagamento delle bollette, l’erogazione giornaliera di un quantitativo minimo vitale garantito di 50 liltri d’acqua per ogni persona residente nella Regione, nonché la revisione o l’eventuale recesso dalla convenzione con Siciliacque, concessionaria fino al 2044 del servizio di captazione, accumulo, potabilizzazione e adduzione sul territorio regionale.