Tempo di bilanci. Hera, bene tutti i conti. L’utile netto aumenta del 35%, cedola di 10 cent
Il fatturato sale a 7.443,6 milioni di euro, in crescita di 817,2 milioni (+12,3%), mentre la cedola è di 10 centesimi. Tommasi di Vignano: “crescita ininterrotta da 17 anni”
Il Gruppo Hera ha approvato i risultati 2019 facendo registrare tutti i principali risultati in miglioramento, proseguendo così nel suo percorso di crescita. La proposta di dividendo è a 10 centesimi per azione, in linea con quanto previsto dal Piano industriale. Il margine operativo lordo – si legge in una nota – è superiore al dato preconsuntivo annunciato nel gennaio scorso, traguardi significativi malgrado scontino gli effetti della parziale ulteriore riduzione degli incentivi per i termovalorizzatori e i minori margini dei clienti in salvaguardia. La partnership con Ascopiave, che è stata finalizzata lo scorso dicembre e ha portato alla creazione del principale operatore energy del Nord Est, sarà consolidata nei risultati dell’esercizio 2020.
Fatturato oltre i 7,4 miliardi, in aumento del 12,3%
Il fatturato 2019 del Gruppo Hera sale a 7.443,6 milioni di euro, in crescita di 817,2 milioni (+12,3% rispetto ai 6.626,4 del 2018), grazie in particolare alle attività di trading e ai maggiori volumi venduti di gas ed energia elettrica, oltre ai maggiori ricavi dell’area ambiente per il trattamento rifiuti.
Margine operativo lordo in crescita a 1.085,1 milioni (+5,2%)
Il MOL del Gruppo sale a quota 1.085,1 milioni di euro (+5,2%), in aumento di 54 milioni rispetto ai 1.031,1 milioni del 2018. Una crescita a cui hanno contribuito le diverse attività di business, con le aree energy complessivamente in crescita di 20,1 milioni, grazie soprattutto alle buone performance dell’area gas, e positivi contributi anche da parte del ciclo idrico e dell’area ambiente.
Risultato operativo e utile ante imposte in aumento
Sale anche il risultato operativo netto a 542,5 milioni di euro, in crescita di 32,4 milioni (+6,4% rispetto ai 510,1 del 2018), nonostante i maggiori ammortamenti operativi per gli investimenti di sviluppo delle infrastrutture. L’utile prima delle imposte passa dai 418,5 milioni di euro del 2018 ai 442,5 milioni (+5,7%), in aumento di 24 milioni di euro, con una gestione finanziaria in crescita di 8,3 milioni.
Utile netto di pertinenza degli Azionisti in crescita a 385,7 milioni di euro (+36,8%)
L’utile netto di Gruppo sale a 402,0 milioni di euro (+35,5%), con una crescita di 105,4 milioni rispetto ai 296,6 milioni dello scorso esercizio. Senza considerare gli effetti straordinari dell’operazione con Ascopiave, l’utile netto sarebbe pari a 317,1, in aumento del 6,9%. Il tax rate adjusted, calcolato sul risultato ante imposte al netto degli special items, è pari al 28,3%, in miglioramento rispetto al 29,1% al 31 dicembre 2018, grazie in particolare all’impegno del Gruppo nel sostenere investimenti per la trasformazione tecnologica, digitale e ambientale in chiave Utility 4.0. L’utile di pertinenza degli Azionisti è pari a 385,7 milioni di euro (+36,8%), in forte aumento rispetto al 281,9 milioni del 2018.
Investimenti in crescita a 533,8 milioni di euro, rapporto PFN/MOL in ulteriore miglioramento a 2,48x
Al lordo dei contributi in conto capitale, nel 2019 gli investimenti complessivi sono stati pari a 533,8 milioni di euro, in crescita del 15,4% rispetto ai 462,6 milioni dell’anno precedente, destinati principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture, per garantirne efficienza, sicurezza, resilienza e innovazione, oltre agli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario. Il valore degli investimenti netti è pari a 509,2 milioni. La posizione finanziaria netta adjusted, esclusa l’operazione Ascopiave, si attesta a 2.690,8 milioni di euro, in crescita rispetto al precedente esercizio (2.585,6 milioni nel 2018) principalmente per l’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 16.
Per il Presidente Esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano, “i risultati evidenziano la bontà della formula multiutility di Hera che, in un anno reso difficile anche a causa del significativo impatto negativo proveniente dal segmento dei clienti in salvaguardia, ha saputo mettere in campo un ampio insieme di progetti di sviluppo che hanno garantito, trimestre dopo trimestre, crescite sempre positive in tutte le attività, superando le aspettative e, al contempo, di confermare un track record di 17 anni di crescita ininterrotta migliorando ulteriormente la solidità patrimoniale in un anno nel quale l’impegno sul fronte degli investimenti è stato senza precedenti. Nel 2019, inoltre, sono stati raggiunti in anticipo due fondamentali target strategici del piano industriale al 2022”.