Termovalorizzatore a Roma, radicali italiani: chi ha paura del referendum?
Secondo il segretario Massimiliano Iervolino, l'ultimo impianto messo in funzione risale al 2007 e la città continua ad essere sporca
Alle forze politiche che contrastano il quesito sul termovalorizzatore di Roma perché pensano che sia materia troppo tecnica, rispondiamo che hanno semplicemente paura del volere dei cittadini: non è la prima volta e non sarà neanche l'ultima". Così in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali italiani, secondo il quale lo strumento referendario, accompagnato da una adeguata informazione, è uno momenti più alti di democrazia che - tra le altre cose - aiuta la cittadinanza ad essere davvero attiva
La questione rifiuti a Roma
"La verità è che vogliono continuare nelle loro battaglie ideologiche nella speranza di accaparrarsi qualche voto in più, come hanno sempre fatto, soprattutto a Roma e soprattutto sulla questione rifiuti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: l'ultimo impianto messo in funzione risale al 2007 (15 anni fa) e la città continua ad essere sporca. Il sindaco Gualtieri convochi il referendum, così da togliere alibi a chiunque ed eviti altri disastri come la caduta del Governo Draghi e la vittoria di Giorgia Meloni", conclude.