Abiti per bambini con pelliccette tossiche, ritirati alcuni indumenti
Il ministero della Salute dispone il ritiro dal mercato dei capi con componenti in pelliccia animale risultati tossici. La Lega Antivivisezionista: confermati i pericoli segnalati con la nostra indagine
Dopo i test e la denuncia della Lav, ora arriva anche lo stop da parte del ministero della Salute per alcuni capi per bambini con componenti in pelliccia animale: il ministero della Salute ha, infatti, disposto il ritiro dal mercato alcuni abiti per bambini classificati come "prodotti pericolosi" per la tipologia di conce usate per le pelli, che alle rilevazioni mostravano eccessi di cromo esavalente (assai cancerogeno) e trivalente.
In particolare, si tratta di un piumino per bambina di 36 mesi con cappuccio di pelliccia di coniglio (codice 357PN11) e di un vello di agnello per neonati (codice V10004).
La decisione del ministero segue la valutazione del rischio effettuata dall'Istituto Superiore di Sanità sulla base della denuncia della Lav frutto dell'indagine Toxic Fur 2.
“I processi produttivi caratterizzanti le pellicce difficilmente risultano standardizzabili e pertanto ogni singolo prodotto di pellicceria può contenere sostanze chimiche tossiche e cancerogene, utilizzate in fase di concia, e in concentrazioni anche potenzialmente pericolose per la salute del consumatore, tanto più se questo è in tenera età”, avverte Simone Pavesi della Lega Antivivisezionista.
I test di Toxic Fur 2 avevano rilevato altri abiti di marca famosa (in parka e un cappotto guarniti di pelliccia) contenenti cromo.