L’aria che tira. Qui Veneto. Uno dei migliori degli ultimi 20 anni
I dati Arpav. Il 2024 è stato tra gli anni migliori degli ultimi venti, insieme al 2021 e al 2023. Il limite del biossido di azoto è stato rispettato per il quinto anno consecutivo, con concentrazioni inferiori al triennio 2020-2022. Anche Pm10 e Pm2,5 sono inferiori ai limiti. L’assessore Bottacin: “Siamo sulla buona strada. Non sono ancora raggiunti gli obiettivi ma sulla base di dati positivi continuiamo a lavorare”
Ecco i dati Arpa Veneto per l’anno appena concluso. Sono dati preliminari commentati dall’Snpa, in attesa della loro validazione. Il report Qualità dell’aria in breve di Arpa Veneto restituisce una prima fotografia sintetica della situazione dell’inquinamento atmosferico in Veneto nel 2024.
Nella “fotografia” della situazione dell’inquinamento atmosferico in Veneto durante il 2024, ottenuta elaborando i dati provenienti dagli strumenti automatici della rete, nell’ultimo anno il numero di superamenti registrati dalle centraline è stato tendenzialmente inferiore al biennio precedente ed in linea con il bilancio del 2021, uno tra gli anni con i livelli di Pm10 più bassi di sempre. Proseguendo fino ad un’analisi complessiva della situazione di tutti gli inquinanti misurati dalla rete automatica, arriva alla conclusione che il 2024 è da considerarsi per la qualità dell’aria tra gli anni migliori degli ultimi venti, insieme al 2021 e allo scorso 2023. Si registra, inoltre, rispetto in tutta la rete dei valori limite annuali di biossido di azoto e particolato, insieme a una tendenza al miglioramento delle serie dei dati legati al valore giornaliero del Pm10 e alle soglie dell’ozono.
I dettagli
Il valore limite annuale del biossido di azoto è rispettato per il quinto anno consecutivo, con concentrazioni tendenzialmente inferiori al triennio 2020-2022. Anche i valori medi annuali di particolato Pm10 e Pm2,5 sono inferiori ai limiti in tutte le centraline della rete, con concentrazioni in linea o in lieve calo rispetto al 2023: per il Pm2,5 si tratta del quarto anno consecutivo di rispetto totale della soglia di legge, mentre per il Pm10 questo risultato è consolidato dal 2018.
Rimane ancora diffuso il superamento del valore limite giornaliero per il Pm10, che nel 2024 è stato rispettato in 10 centraline su 39 con un numero di superamenti tendenzialmente inferiore al biennio precedente.
Per l’ozono, nonostante un’estate caratterizzata da periodi di caldo intenso, gli episodi di superamento della soglia di informazione sono stati significativamente più bassi del 2023, anno già caratterizzato da picchi poco frequenti.
In sintesi, il 2024 è da considerarsi per la qualità dell’aria in Veneto tra gli anni migliori degli ultimi venti, insieme a 2021 e 2023.
Il commento di Bottacin
“I dati pubblicati da Arpav ci dicono che il Veneto è sulla strada giusta. Non sono ancora raggiunti gli obiettivi prefissati ma siamo protagonisti di alcuni importanti traguardi da cui continuare a lavorare in maniera corretta. Siamo la prima regione italiana che, ancora nel 2004, si è dotata di un piano di tutela dell’atmosfera che prevede oltre 100 misure, aggiornato nel 2016 e rivisto anche quest’anno. Sostenute dalla Regione sono azioni concrete e diffuse, solo per fare alcuni esempi, la rottamazione delle auto, quella delle vecchie stufe obsolete, l’efficientamento energetico degli edifici, il sostegno della viabilità ciclabile”.
Con queste parole l’assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, commenta il rapporto “La Qualità dell’Aria in breve 2024” dell’Arpav.
“Sono numeri che premiano l’impegno – sottolinea l’assessore – anche se resta il fatto che come tutto il bacino padano il nostro territorio soffre le conseguenze di un contesto geomorfologico da cui deriva uno scarsissimo ricambio d’aria. Questo unito alla realtà di una delle aree più antropizzate e industrializzate del mondo non rende semplice il rapido raggiungimento degli obiettivi ma, come abbiamo dimostrato, si stanno ottenendo risultati molto positivi a cominciare dalla riduzione degli sforamenti annui dei limiti pari al 75% negli ultimi vent’anni”.
Leggi il rapporto dell’Arpav: https://www.arpa.veneto.it/arpav/com...