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Dai luoghi. Qui Campania. Arriva il commissario Vadalà per tutte le “Terre dei Fuochi”

where Napoli when Lun, 24/02/2025 who roberto

Il Consiglio dei ministri dà il via libera all’istituzione del commissario unico per tutte le decontaminazioni. Il ministro Pichetto: "Con questa nuova figura istituzionale l'area assume ancor più rilevanza a livello nazionale". Il generale Vadalà in un’intervista con la radio: “Si tratta di circa 35mila siti di interesse regionale, i cosiddetti Sir, e poi ce ne sono 42 di interesse nazionale, i cosiddetti Sin, aree anch'esse contaminate e industrializzate”

Arriva un commissario unicogen-vadala-credit-commissario-unico-bonifiche.jpg per disinquinare non solamente la cosiddetta Terra dei Fuochi, cioè l’area fra Napoli e Caserta in cui venivano bruciati i rifiuti delle attività clandestine della Campania, ma per decontaminare tutte le aree inquinate. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha previsto nella figura di Giuseppe Vadalà l’istituzione di un commissario unico nazionale per la decontaminazione dell’area denominata Terra dei Fuochi. La nomina persegue l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’inquinamento ambientale derivante dall’abbandono di rifiuti, per “garantire un adeguato e programmatico intervento anche a seguito della recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”, scrive in una nota il ministero dell’Ambiente. Il commissario unico ha anche concesso un’intervista radiofonica.
 
L’incarico
Nel dettaglio, al commissario unico sarà attribuito il potere di ricognizione degli interventi di indagine ambientale, caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica effettuati e programmati, nonché delle iniziative volte a garantire la salubrità dei prodotti agroalimentari, il monitoraggio ambientale e sanitario delle popolazioni nell’area interessata. Ricade inoltre tra le attività del commissario anche la ricognizione delle risorse stanziate e di quelle disponibili per l’attuazione degli interventi di bonifica necessari, come pure l’individuazione e perimetrazione dei siti oggetto di contaminazione. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il commissario unico è tenuto a trasmettere alla Presidenza del consiglio dei ministri una relazione sulla ricognizione degli interventi. La stessa relazione sarà trasmessa al ministero dell’ambiente, al ministero della salute, alla Regione Campania, nonché a tutti i soggetti a vario titolo competenti. La struttura di aiuto di cui si avvale il commissario unico sarà composta da venticinque unità.
 
Il commento del ministro
"Con questa nuova figura istituzionale - spiega il ministro Gilberto Pichetto - l'area della Terra dei Fuochi assume ancor più rilevanza a livello nazionale. La nomina sarà finalizzata in breve tempo, consentendo così di mettere a sistema le azioni fin qui svolte, superare le frammentazioni e le sovrapposizioni di competenze, accelerando il percorso necessario di risanamento a tutela delle famiglie, dei giovani e delle attività economiche dell'intera Regione", conclude Pichetto.
 
Parla il commissario
"Stiamo portando avanti da circa 8 anni un monitoraggio puntuale nel nostro Paese. Se ne occupa Ispra e tutte le Arpa regionali insieme. Si tratta di circa 35mila siti di interesse regionale, i cosiddetti Sir, e poi ce ne
sono 42 di interesse nazionale, i cosiddetti Sin, aree anch'esse contaminate e industrializzate. C'è tanto lavoro da fare. Servono fondi perché più si interviene velocemente, meglio è", ma anche "la proattività delle imprese che devono collaborare con fondi privati mettendosi al fianco delle istituzioni". Così ha detto il generale Vadalà ai microfoni di GreenPop, il programma condotto dalla presidente di Arpa Lombardia, Lucia Lo Palo, ogni sabato su Giornale Radio. “Questo sarebbe un vantaggio per tutti e potremmo arrivare a rigenerare territori contaminati in meno tempo, trasformando quello che è rifiuto in valore per la collettività”.
Leonardo Salvemini, consigliere giuridico del ministero dell’Ambiente, ha aggiunto alla radio GreenPop che “la Terra dei Fuochi non è solo in Campania e non solo in Italia. È anche in Puglia, in Lombardia, in Piemonte; è dove c'è il problema emergente degli Pfas, dove c'è l'inquinamento delle falde, parliamo sempre di Terra dei Fuochi. La gestione sciagurata e irresponsabile dell'ambiente e delle
sue risorse è un po' ovunque: in Africa, in Cina”.

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