Boom dei reati ambientali: la Forestale ne ha scoperti 34mila nel solo 2011
Presentato a Roma il rapporto redatto con l’Eurispes. Le ecomafie si confermano più diffuse nelle regioni meridionali, ma anche al nord il trend è crescente
In Italia le ecomafie sono sempre più attive: aumentano infatti i reati ambientali intercettati dalle autorità di controllo. Nel 2011 ne sono stati scoperti 33.817, 93 al giorno, con un incremento di circa 9,7 punti percentuali rispetto al 2010 e del 18,8% sul 1997. L’illegalità connessa all’ambiente si conferma più diffusa nelle regioni meridionali, ma anche al nord si registra un trend crescente.
È quanto emerge dai dati del primo rapporto sullo stato del paesaggio alimentare italiano presentato nei giorni scorsi a Roma dall’Eurispes con il corpo Forestale dello stato.
In questo contesto, l’azione di contrasto dei forestali si è concentrata sui reati più gravi e dannosi per l’ambiente e il paesaggio. I reati accertati sono stati quasi 96mila negli ultimi sei anni, 60.547 le persone denunciate, 19.406 i sequestri penali, 443 arresti, 2.945 le perquisizioni, 86 i fermi. Numeri impressionanti. L’aumento percentuale degli arresti (+11%) e delle perquisizioni (+51%), insieme alla diminuzione del numero dei reati commessi da persone non identificate (dal 55% al 52%), indicano una maggiore capacità di identificazione delle persone responsabili del reato e di individuazione degli obiettivi da monitorare. I settori maggiormente interessati dell’attività operativa del Corpo nel 2011 sono stati sette, nei quali si è concentrato il 92% dei controlli: tutela del territorio (41%), della fauna (18%), controllo coordinato (9%), aree protette (8%), discariche e rifiuti (7%), tutela della flora (5%) e incendi (3%).