Chimica verde all’asta. Le aziende di Mossi&Ghisolfi passano a Versalis (Eni)
Il tribunale ha ricevuto la sola offerta del gruppo Eni: Biochemtex, Beta Renewables, Ipb e Ipb energia passeranno di mano per 80 milioni
Versalis (Gruppo Eni) si è aggiudicata l’offerta per le attività del gruppo Mossi Ghisolfi. La cessione arriva al termine del procedimento competitivo disposto dal Tribunale di Alessandria che a fine ottobre dello scorso anno aveva ammesso le società del gruppo Mossi Ghisolfi alla procedura di concordato preventivo.
Il Tribunale ha ricevuto una sola offerta, depositata da Versalis, per le quattro aziende del gruppo Mossi & Ghisolfi che operano nella chimica verde: Biochemtex, Beta Renewables, Ipb (Italian Bio Products) e Ipb energia.
Nel pacchetto sono comprese anche le tecnologie Proesa per la produzione di biofuel e biochemicals da biomasse, impiegata su scala industriale nella bioraffineria di Crescentino; Greg per la produzione di polioli per idrogenazione di zuccheri di seconda generazione e Moghi per la sintesi di aromatici e carburante per aviazione a partire da lignina sottoprodotto di altri processi.
Il prezzo a base d’asta era stato fissato in 80 milioni di euro, più l’accollo del Tfr dei lavoratori, pari a 963 mila euro, a cui va aggiunta una componente variabile fino a 20 milioni di euro in funzione dei ricavi del quinquennio successivo all'acquisto. “Tale know-how rafforza il posizionamento competitivo di Versalis nella chimica da rinnovabili”, spiega una nota di Eni.
Soddisfatti anche i sindacati. "Questo è un passo importante da parte di ENI e di VERSALIS, che va nella direzione da tempo auspicata dalla FEMCA CISL, passo che apprezziamo per la valenza industriale che esso rappresenta perché può rafforzare nuove filiere produttive nel campo della green economy - ha commentato Nora Garofalo, Segretaria Generale della FEMCA - , ma anche sul versante sociale, perché può far fronte al problema occupazionale che si era aperto con la crisi di M&G".
Il perimetro occupazionale interessa un totale di 134 persone di cui 87 a Crescentino (Vercelli) e 47 tra Tortona e Rivalta (Alessandria), mentre una parte di lavoratori, circa 20, legati a M&G Finanziaria, rimarrebbe fuori dall'operazione.