A Novamont la maggioranza di Mater-Biopolymer da Mossi&Ghisolfi
Acquisito il 78% del capitale della società che controllava lo stabilimento di Patrica (FR) dove si produrrà la la gamma di poliesteri, ottenuta a partire da monomeri parzialmente o completamente da fonte rinnovabile . A fine 2016 potrà essere esercitata l'opzione per rilevare la quota rimanente
Novamont e Mossi & Ghisolfi hanno firmato un accordo in base al quale Novamont acquisisce da M&G il 78% delle quote di Mater-Biopolymer srl - la società che controlla lo stabilimento di Patrica (FR) - con la possibilità di esercitare l’opzione per rilevare la totalità del capitale sociale entro fine 2016. In base ai termini dell’intesa lo stabilimento di Patrica, con 83 dipendenti, lavorerà solo per Novamont e M&G, con una linea dedicata alla produzione del PET per M&G e una - già interamente modificata con tecnologia proprietaria Novamont negli ultimi 4 anni - per la produzione di Origo-Bi, la gamma di poliesteri, ottenuta a partire da monomeri parzialmente o completamente da fonte rinnovabile, utilizzati per migliorare le caratteristiche tecniche, economiche e ambientali del Mater-Bi, la famiglia di bioplastiche biodegradabili e compostabili di Novamont.
L’acquisizione è avvenuta secondo le procedure di legge e in pieno accordo con le parti sindacali rappresentanti dei lavoratori della fabbrica del frusinate. Quello di Patrica, pur riconosciuto come uno stabilimento altamente efficiente nel panorama europeo, era diventato ormai un impianto troppo piccolo per le economie di scala della produzione di PET di M&G ed è invece ideale per Novamont che, dopo la necessaria conversione tecnologica anche della seconda linea, disporrà di un impianto perfettamente adeguato alla produzione su grande scala della gamma di poliesteri Origo-Bi.
Novamont darà nuovo slancio al sito, creando occupazione e barriere competitive e valorizzando le grandi competenze in essere in termini di ricerca nel settore dei materiali, dell’ingegneria di processo e dell’innovazione in generale. A regime, il sito di Patrica potrebbe produrre circa 100.000 tonnellate all’anno di una gamma di poliesteri della famiglia degli Origo-Bi, dando ulteriore forte impulso all’integrazione a monte della filiera produttiva Novamont.
“In un momento così complesso per il nostro Paese, il settore della Bioeconomia e della chimica da fonte rinnovabili in particolare si confermano volano di importanza strategica per la ripresa economica e per la creazione di valore per l’intero Paese. Oggi con questa operazione, nei mesi scorsi con operazioni tra loro molto diverse per dimensione e tecnologie coinvolte - come quelle di Adria-Bottrighe, Piana di Monte Verna e Porto Torres, da sola o con importanti partner industriali, - Novamont sta dimostrando che è possibile dare vita a un modello di sviluppo economico e ambientale in grado di re-industrializzare il territorio, riutilizzare competenze e impianti e ricreare posti di lavoro mettendo al centro l’uso efficiente delle risorse e l’integrazione tra ricerca, agricoltura e industria”, ha dichiarato Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont.
“Siamo soddisfatti che la collaborazione tecnologica con Novamont porti alla realizzazione di siti flessibili come Patrica, atti alla produzione di polimeri con alta sostenibilità. Questo si sposa con altre attività del nostro gruppo, in particolare attraverso le consociate Biochemtex e Beta Renewables, che offrono l’opportunità di riconvertire altri siti industriali in Italia a tecnologie sostenibili”, ha commentato Marco Ghisolfi.