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Ecomafia. Legambiente presenta il dossier sulla criminalità ambientale

where Milano when Lun, 16/12/2019 who roberto

La Lombardia è la prima regione del Nord Italia per numero di reati nel ciclo illegale dei rifiuti e quarta per reati contro la fauna

La Lombardia continua ad essere uno dei ecomafia-2019.jpgterritori in cui l'illegalità ambientale si dimostra più pervasiva e diffusa: con 10 milioni di abitanti e una delle economie più attive d’Europa, è la prima regione del Nord e la settima in Italia per numero di reati accertati con 1.541, il 26% di quelli contestati nelle regioni settentrionali, scalando due posizioni in un anno, in particolare risulta quarta su scala nazionale per reati contro la fauna (cattura di fauna selvatica protetta e traffico illegale di animali d'affezione in primis) e la prima regione del nord per numero di reati nel ciclo illegale dei rifiuti con 535 delitti il 6,7% del totale nazionale e la prima in Italia per numero di persone sottoposte a provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale (23).

È il quadro che emerge nel dossier "Ecomafia: i dati e i numeri dell'illegalità ambientale e delle ecomafie in Lombardia" presentato a Milano, alla presenza delle forze dell'ordine che si occupano quotidianamente del contrasto degli illeciti in campo ambientale. Hanno discusso dei dati: Alessandra Dolci, procuratrice aggiunta a capo della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano, Monica Forte, presidente della commissione "Antimafia Anticorruzione, Trasparenza e Legalità" della Regione Lombardia, Lucilla Andreucci referente di Milano di "Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie", Giuseppe Battarino, magistrato collaboratore della commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie, David Gentili presidente della commissione consiliare Antimafia del Comune di Milano, Sergio Cannavò responsabile del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardia.
 
Corruzione contro l’ambiente
"Sempre più spesso la corruzione e i reati contro la pubblica amministrazione in generale - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - sono il mezzo con cui si apre la strada alle condotte criminali che danneggiano o mettono a rischio l'ambiente per realizzare guadagni illegali. La commistione tra criminalità ambientale, imprese spregiudicate, politica e pubblica amministrazione compiacente è un mix devastante che ricorre da sempre e sempre più spesso nelle inchieste del nostro Rapporto Ecomafia. È auspicabile che anche su questo fronte la classe dirigente lombarda si dimostri all'altezza del suo ruolo, mettendo in campo, a tutti i livelli, gli anticorpi indispensabili a contrastare questo fenomeno".
 
I reati

Sono in aumento i roghi appiccati agli impianti di trattamento e ai depositi, autorizzati e non, come tecnica di smaltimento e soprattutto occultamento di azioni illecite contro l'ambiente. Ma continuano ad essere utilizzati gli stratagemmi tradizionali degli "eco-criminali".
I materiali da smaltire, che possono anche essere polveri pericolose per la salute come resti di amianto e sostanze chimiche, vengono nascosti: prima si realizza la cava, poi la si riempie di rifiuti e successivamente si copre tutto costruendo opere pubbliche, centri commerciali, in alcuni casi strade, ponti, zone industriali e anche complessi residenziali. È proprio così che in Lombardia, e non solo, il ciclo illegale dei rifiuti si è intrecciato, soprattutto negli anni scorsi, con il ciclo illegale del cemento: sono numerosi i casi in cui le organizzazioni criminali ed in particolare la 'ndrangheta, si sono servite per lo smaltimento di cantieri in cui lavoravano aziende compiacenti o colluse e così, ad esempio, in alcuni casi i rifiuti vengono utilizzati al posto degli inerti nelle costruzioni.
Oppure i rifiuti vengono bruciati, per mascherare reati: in Lombardia nel 2015 si sono sviluppati 6 incendi in impianti di trattamento e stoccaggio di rifiuti, nel 2016 3 roghi, 15 nel 2017 e 16 nel 2018.
 
Il rapporto della Legambiente
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