Marea nera – Aperto negli Usa il processo civile contro la Bp
Il 20 aprile del 2010 un’esplosione al largo della Louisiana distrusse una piattaforma petrolifera. Obama chiede alla società 16 miliardi di risarcimenti. La prima fase del dibattimento sarà dedicata alla ricostruzione dei fatti
Si apre in queste ore a New Orleans la prima fase del processo civile sul disastro ambientale provocato nel golfo del Messico dalla piattaforma Deepwater Horizon nel 2010. In questa fase, saranno determinate le colpe della British Petroleum e la dinamica dei fatti. La seconda fase del dibattimento, che dovrebbe cominciare a settembre, servirà invece a stabilire quanto petrolio sia finito in mare.
L’accusa ha mobilitato trecento super avvocati, come riferiscono i media locali. Ma il processo non servirà a determinare l’ammontare delle multe per la Bp (Obama ha chiesto danni per 16 miliardi di dollari) e i rimborsi per i danneggiati, in prima fila le autorità locali, che saranno decisi in un dibattimento a parte. Questo secondo processo – ipotizza il “Wall street journal” – non si svolgerà prima del 2014.
Al centro di tutto c’è la tragedia del 20 aprile 2010: quel giorno un’esplosione distrusse la piattaforma Deepwater Horizon per l’esplorazione petrolifera, provocando la morte di undici persone e danni immensi all’ambiente – in mare finirono almeno 5 miliardi di barili di greggio – e all’economia locale.
La Bp ha reso noto di aver già speso più di 24 miliardi di dollari per le spese relative alla marea nera e stima in 42 miliardi il costo definitivo.