Ecologia

Obiettivo la messa in sicurezza degli oggetti contaminati che vengono ricuperati dai carabinieri

Il comandante dei Noe (i nuclei dei carabinieri per la tutela dell’ambiente), Vincenzo Paticchio, e l’amministratore delegato di Sogin, Riccardo Casale, hanno firmato la proroga di tre anni del protocollo d’intesa finalizzato alla collaborazione nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza di sorgenti radioattive orfane. Il protocollo prevede due linee d’azione: la rimozione e messa in sicurezza di sorgenti radioattive orfane e la formazione nel campo della sicurezza e della radioprotezione.

Nel caso di ritrovamento di sorgenti radioattive, su richiesta delle autorità competenti, la Sogin affianca il personale del comando carabinieri per la tutela dell’ambiente per valutare le procedure con le quali eseguire nella massima sicurezza la rimozione delle sorgenti radioattive recuperate. A tale riguardo, l’autorità competente potrà avvalersi delle competenze della Sogin anche per pianificare, coordinare e svolgere il trasporto e la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.

Al termine degli interventi congiunti, la Sogin si impegna anche a gestire e mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi provenienti dai dispositivi di protezione individuale utilizzati dai carabinieri dei Noe. L’accordo prevede, inoltre, la partecipazione dei Noe ai programmi di formazione nel campo della sicurezza e radioprotezione promossi dalla Sogin.

“La proroga di questa intesa – ha dichiarato Riccardo Casale, amministratore delegato della Sogin – conferma le nostre elevate competenze professionali nel trattamento e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi”.
“Ci dedichiamo alla salvaguardia dell’ambiente – ha affermato Vincenzo Paticchio, comandante dei Noe – attraverso una qualificata attività che si sviluppa su tutto il territorio nazionale; un impegno che, senza risparmio di energie, ha come finalità quella di limitare le conseguenze derivanti da ogni forma di inquinamento”.