Riciclo. Lite tra Cinque Stelle e Lega, salta l’end of waste
Scontro fra due visioni inconciliabili: controllo stringente contro i “furbetti” o semplificazione per aiutare l’economia circolare. Protestano le imprese del riciclo
Salta l’ennesimo tentativo del Movimento Cinque Stelle di varare una normativa sull’end-of-waste. Non è stato raggiunto alcun accordo in sede di discussione al Parlamento con la Lega, che aveva proposto un testo messo a punto dalle aziende di riciclo insieme con alcuni dei più eminenti ambientalisti.
Il tema è quello del riciclo. Una norma europea prevede la formula dell’end-of-waste (fine del rifiuto): quando uno scarto rientra in un nuovo ciclo economico come prodotto, cessa di essere un rifiuto.
Quindi esce dal regime controllatissimo dei rifiuti ed entra nel mercato libero dei prodotti.
Facile, no?
Non tanto. Non tanto; perché la norma italiana non esiste ancora (ve ne sono alcune parti) e alcune sentenze hanno creato difficoltà a chi ricicla i rifiuti, soprattutto nel settore industriale, dove viene riutilizzato circa il 65% dei materiali di scarto.
Da mesi il Movimento Cinque Stelle cerca di imporre una regolazione molto vincolante sul riciclo, con l’impostazione di controllare quanto più possibile un settore popolato da legioni di furbetti ed evasori. Da mesi la Lega cerca di smontare le proposte dei Cinque Stelle, puntando molto su sistemi flessibili vicini all’autocertificazione, con l’impostazione di promuovere quanto più possibile il riuso dei rifiuti.
Nei giorni scorsi, il negoziato è franato.
Vannia Gava, Lega – Afferma Vannia Gava, deputata della Lega e Sottosegretario all'Ambiente: "Apprendo con grande dispiacere che, per il capriccio di qualcuno, non si riuscirà a dare una risposta ai cittadini, alle imprese ed alle Regioni che all'unanimità hanno indicato la soluzione proposta dalla Lega come la più idonea a sbloccare lo stallo sull'End of Waste e rilanciare l'economia circolare. In questi giorni in troppi si vantano di rappresentare il futuro della green economy, ma alla prova dei fatti sono solo statalisti e centralisti che non sanno cosa voglia dire fare le cose. La mancanza di un accordo, che fa sì che il tema dell'end of waste esca dal decreto semplificazioni: è un passo indietro nel percorso verso la creazione di un rapporto intelligente con l'ambiente che - nella nostra visione - deve mettere assieme rispetto dell'ambiente ed esigenze di imprese e cittadini. Noi vogliamo andare avanti e continueremo a lavorare in questo senso".
Le imprese di riciclo Unicircular – Afferma Andrea Fluttero, presidente della Fise Unicircular (Unione Imprese dell'Economia Circolare): "Senza l'inserimento nel DL Semplificazione dell'ottimo emendamento salva-riciclo della Lega i rifiuti andranno in discarica ed inceneritori. Il settore del riciclo italiano, leader a livello europeo e base sulla quale costruire la tanto decantata economia circolare, aspetta da quasi un anno una piccola e semplice modifica normativa che risolva il problema creatosi con la sentenza del Consiglio di Stato del 28 febbraio dello scorso anno. Il mondo produttivo che crede nell'Economia circolare apprende con sorpresa, disappunto e grande contrarietà che il Movimento 5 Stelle impone alla Lega di abbandonare l'ottima soluzione proposta e che dunque il tema esce dal decreto semplificazione, lasciando irrisolto il problema. Dopo aver scampato il pericolo rappresentato da un complicatissimo e dannoso emendamento che il Governo aveva presentato in manovra e poi saggiamente ritirato a seguito dell'azione di sensibilizzazione di associazioni di categoria, Regioni e mondo ambientalista avevamo riposto grande fiducia nell'emendamento a firma sen. Arrigoni e sen. Brizarello dalla Lega, che avrebbe risolto in modo efficace il problema. È paradossale che il M5S. che fa a parole dell'Economia circolare una sua bandiera, nei fatti distrugga il tanto di buono realizzato in questi anni in Italia. Non risolvere il problema End of Waste, porta alla chiusura di impianti di riciclo, perdita di posti di lavoro, fuga all'estero di investimenti innovativi e, di fatto, alla riduzione dei quantitativi di rifiuti riciclati con l'aumento esponenziale dello smaltimento in discarica e negli inceneritori”.