Per tutti gli isotopi! Trino dice a “quelli del no”: adesso prendetevi le nostre scorie. La delibera
La storia infinita del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Ecco la spettacolare delibera con cui il sindaco rinuncia alla candidatura per l’impianto e invita chi si è opposto a prendersi le scorie accumulate a Trino e Saluggia
Pubblichiamo in forma integrale la delibera con cui il Comune di Trino Vercellese rinuncia alla candidatura per ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi.
Comune di Trino
Proposta di Deliberazione Giunta Comunale n.39 del 12/03/2024 presentata da SETTORE AFFARI
GENERALI
Oggetto: Revoca deliberazione n. 8 del 12 gennaio 2024 relativa al Deposito Nazionale unico dei
rifiuti radioattivi – Determinazioni/Autocandidatura
RELAZIONE DEL SINDACO
Premesso che in data 12 gennaio u.s. la Giunta Comunale, con la deliberazione n. 8, riguardante il "Deposito Nazionale unico dei rifiuti radioattivi – Determinazioni/Autocandidatura", ha espresso la volontà di richiedere al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin S.p.A. la rivalutazione del territorio del Comune di Trino, al fine di valutare l’eventuale idoneità dello stesso per ospitare un Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale unico dei rifiuti radioattivi a bassa e
media intensità.
Considerato che tale scelta, basata sulla facoltà introdotta dall’art. 11 del Decreto Legge 9 dicembre 2023, n. 181 che ha decretato l' urgenza dell’opera, è l’unica allo stato percorribile ai fini dell’accelerazione del processo di realizzazione del deposito considerato che attualmente l'80% dei rifiuti radioattivi italiani è già stoccato nei depositi temporanei situati nei siti ex nucleari del Comune di Trino e di Saluggia, distante pochi chilometri che devono necessariamente essere messi
in sicurezza
Rilevato che diversi Comuni sia della provincia di Vercelli che di Alessandria, i Presidenti della Province di Vercelli e di Alessandria e quello della Regione Piemonte nonché alcune associazioni ambientaliste, hanno evidenziato di non condividere alcun metodo previsto dalla vigente normativa per l'individuazione del sito idoneo per la realizzazione del Parco Tecnologico e del Deposito Unico Nazionale tanto che, non solo non hanno affiancato l’iniziativa dell’autocandidatura ma hannoespresso, con differenti modalità, una ferma e pervicace opposizione alla realizzazione dell’opera nel territorio piemontese, evidentemente non comprendendo le motivazioni di urgenza ed esigenza evidenziate ed espresse nella delibera approvata da questa Amministrazione in data 12 gennaio;
Evidenziato che il permanere sul territorio del Comune di Trino di rifiuti radioattivi stoccati in un deposito temporaneo, senza alcuna proposta alternativa da parte dei soggetti che si oppongono alla procedura di autocandidatura finalizzata ad accelerare il processo per la realizzazione del deposito unico nazionale, comporta l’assunzione in capo a tali soggetti della responsabilità di ogni conseguenza negativa ne dovesse derivare, ivi compresa quella di ritardare senza giustificatomotivo la realizzazione di un’opera considerata strategica per la sicurezza del territorio;
Dato atto che la funzione amministrativa è dotata di peculiari poteri autoritativi di riesame dei suoi provvedimenti, volta anche a verificarne la convenienza, nell’ottica di una riponderazione comparativa degli interessi, conformata ad esigenze di adeguamento al contesto fattuale concreto, che allo stato dei fatti non consentirebbe di raggiungere l’auspicata condivisa valutazione e risoluzione della problematica;
Tutto ciò premesso;
PROPONE
1. Di revocare la deliberazione n. 8 del 12 gennaio 2024 riguardante il Deposito Nazionale unico dei rifiuti radioattivi – Determinazioni/Autocandidatura;
2. Di trasmettere al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin S.p.A. copia del presente deliberato, ribadendo la ferma volontà del comune di trino di perseguire l'obiettivo di realizzare il deposito nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti;
3. Di trasmettere il seguente provvedimento alla Regione Piemonte, alla Provincia di Vercelli, alla Provincia di Alessandria, a tutti i comuni della Provincia di Vercelli e della Provincia di Alessandria;
4. Di richiedere alla Regione Piemonte, alla Provincia di Vercelli e ai comuni che si sono opposti di farsi parte attiva immediatamente per l’allontanamento istantaneo di tutto il materiale catalogato come rifiuto radioattivo attualmente stoccato presso i siti di Trino e di Saluggia;
5. Di richiedere al Governo e più nello specifico al ministero dell’Ambiente, al Parlamento e più nello specifico ai tutti i deputati piemontesi, alle associazioni ambientaliste e a Sogin di farsi promotrici di azioni concrete e rapide verso i 51 siti individuati al fine di realizzare quanto prima il deposito unico nazionale.