Anche Treviso si fa smart. Il progetto lanciato al Sep
Sarà la prima “città intelligente” del Veneto. Tecnologie avanzate al servizio dei cittadini 2.0 e piattaforme mobili per indagini e diagnosi ambientali. Bruxelles ha già stanziato 86 milioni per i progetti di smart city in Europa
Dopo Genova, Torino e Bologna, prime città italiane ad aver detto sì all’idea di smart city, il progetto approda per la prima volta in una provincia più piccola. Sarà Treviso la prima smart city veneta: l’annuncio è arrivato in queste ore al Sep, il salone internazionale delle tecnologie ambientali andato in scena la scorsa settimana a Padova (www.seponline.it).
Una metamorfosi al servizio dei cittadini in chiave 2.0, quella che promette la città della marca, possibile grazie ai bandi di finanziamento in arrivo da Bruxelles che ha messo a disposizione finora 86 milioni di euro per le città intelligenti. Obiettivo: diminuire del 20% le emissioni di gas serra entro il 2020.
Al lavoro per realizzare il progetto c’è una squadra inedita che annovera Legambiente, l’università la Sapienza di Roma, lo Iuav di Venezia e lo studio Sma di Mogliano Veneto. Treviso smart city ha già gettato le fondamenta grazie all’associazione Trevision, che ne ha elaborato le strategie. Prima tappa, informano gli esperti, sarà quella di potenziare i servizi del trasporto pubblico, con un occhio di riguardo alla qualità dell’aria, per passare poi alla pianificazione delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato. Il tutto basato sull’alta tecnologia e l’utilizzo di strumenti informatici collegati in rete con l’amministrazione della città.
Del progetto fa parte anche lo smart lab, un laboratorio mobile attrezzato in grado di compiere “on the road” tutte le valutazioni strumentali e ambientali sul territorio, dai flussi di traffico all’intensità luminosa, dall’efficienza termica alle reti di comunicazione.