Bergamo accelera sulla rigenerazione urbana: investimenti per 25 miliardi di euro
Secondo una ricerca di Scenari Immobiliari illustrata al convegno Ance, saranno interessati 70 chilometri quadrati di territorio, pari al 2,5% della superficie provinciale, con una potenziale riqualificazione di 18,5 milioni di metri quadrati di superficie.
Negli ultimi cinque anni, Bergamo ha avviato la riqualificazione di 110mila metri quadrati di superficie urbana. Ma il vero impatto della trasformazione si vedrà nei prossimi 25 anni: secondo una ricerca di Scenari Immobiliari, saranno interessati 70 chilometri quadrati di territorio, pari al 2,5% della superficie provinciale, con una potenziale rigenerazione di 18,5 milioni di metri quadrati di superficie lorda.
Questi dati sono stati presentati durante il convegno “Bergamo e i suoi territori. Abitare il futuro: strategie per una città sostenibile” (nell’immagine), promosso dall’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Bergamo. La ricerca evidenzia come la città e il suo hinterland giochino un ruolo strategico nello sviluppo urbano sostenibile.
L’impatto economico della trasformazione urbana è stimato in oltre 25 miliardi di euro di valore aggiunto. Il settore residenziale assorbirà il 52% degli investimenti (13,5 miliardi di euro), seguito da logistica e industria (4 miliardi, pari al 15%) e dal settore direzionale (3,2 miliardi, 12%).
“Il nostro territorio ha un’opportunità unica per ripensare gli spazi urbani e rispondere alle esigenze delle nuove generazioni”, ha affermato Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo. “Investire nella rigenerazione urbana significa migliorare la vivibilità delle città e creare valore economico e sociale di lungo periodo. Tuttavia, l’emergenza casa non può più essere ignorata. Servono strumenti finanziari innovativi, incentivi urbanistici e una fiscalità più favorevole”.
Al centro del dibattito anche l’affordable housing, ossia l’edilizia accessibile: la crescita demografica prevista per Bergamo (+2,5% nei prossimi dieci anni) e l’aumento della domanda abitativa richiedono soluzioni residenziali abbordabili, soprattutto per giovani, studenti e lavoratori con redditi medio-bassi. Un’alleanza tra pubblico e privato, è stato suggerito, potrebbe garantire nuovi modelli di sviluppo urbano, sostenibili e inclusivi.
Il convegno ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui Carlo Cerami, presidente di Redo Sgr, Manola Dragonetti dell’Agenzia del Demanio, Paolo Franco, assessore regionale alla Casa e Housing sociale, e Fabio Sarti di Invimit Sgr. “I nostri progetti di investimento puntano alla valorizzazione dei territori con un impatto sostenibile e sociale, oltre a garantire la solidità finanziaria. Il nostro ruolo è assorbire i rischi legati agli interventi immobiliari per facilitare la partecipazione degli investitori privati”, ha spiegato Fabio Sarti.