Cofely: "I clienti pubblici non pagano”
L’ad Colombo: “Il comune di Napoli ci deve 20 milioni di euro”. Fatture scoperte dal 2003. I peggiori pagatori sono gli ospedali
L’amministrazione pubblica paga sempre molto male e così, sempre più spesso, le aziende sono costrette a cambiare strategia, rivolgendosi al mercato dei privati. È quello che sta accadendo a Cofely, società di servizi energetici del gruppo Gdf Suez che nel 2011 ha fatturato circa un miliardo di euro.
Gran parte dei clienti sono enti pubblici, come è stato spiegato nel corso di un incontro con la stampa dall’ad, Enrico Colombo, per i quali vengono curati tutti gli aspetti legati all’efficienza energetica.
Il problema, però, è che la Pa “non paga mai, quindi non risulta più sostenibile per le aziende averla come cliente”, ha detto l’amministratore delegato. Un esempio sono gli ospedali (“i peggiori pagatori”) ma anche le amministrazioni locali: “Basti pensare al comune di Napoli – denuncia Colombo – che ha 1,5 miliardi di euro di debiti e solo a noi deve 20 milioni, con la fattura più vecchia che risale al marzo 2003”.
Cofely chiede quindi certezza dei contratti, “per i quali non possono esserci ripensamenti” e anche “sicurezza di incassare il dovuto in tempi ragionevoli”.