Un convegno sulla Direttiva efficienza energetica fa i conti delle opportunità
Alcune proposte e commenti sulle detrazioni fiscali emerse dal convegno FIRE-FREE-GBC Italia
Diversificare l’entità dell’incentivo per premiare le tecnologie che più possono contribuire a fare un salto di qualità in termini di consumi di energia, ma anche garantire alle politiche un orizzonte di medio-lungo periodo per consentire alla filiera di strutturarsi e per ridurre i costi, di promuovere la misura dei risparmi energetici conseguiti. Sono molti gli spunti emersi durante il convegno “Strumenti di supporto per la riqualificazione edilizia: come renderli più efficaci” organizzato da FIRE e GBC Italia in qualità di associati al Coordinamento FREE.
De Santoli: un processo da rilanciare
"È necessario “aggredire” il settore edilizio sul fronte della decarbonizzazione, visto che è responsabile di oltre il 30% delle emissioni climalteranti - ha detto Livio de Santoli, Presidente del Coordinamento FREE -. Per quanto riguarda l’Italia sarà necessario che 20 milioni di alloggi arrivino alla classe E. Si tratta di un risparmio energetico del 20%, con un costo complessivo di circa 30 miliardi l’anno per sette anni. Uno sproposito? No, la cifra è allineata con quella degli altri paesi europei. E sarà un ulteriore volano per le imprese. Questo risparmio – ha aggiunto - vale 10-12 miliardi di euro ogni anno a fronte di investimenti dell’ordine di 30-40 miliardi di euro all’anno distribuiti nei prossimi sette anni da qui al 2030, con vantaggi in termini fiscali e di sviluppo industriale di un intero settore. In tale contesto, non si capisce su quali elementi si fonda l’opposizione a questo provvedimento. Invece, sviluppando adeguati meccanismi finanziari per rendere l’efficienza energetica più attraente per l’intera filiera si può costruire una linea di sviluppo industriale nazionale, inserita in una strategia energetica pluriennale. Il processo, ha concluso De Santoli, non può essere bloccato, ma invece rilanciato. L’attuale struttura del superbonus dovrebbe infatti essere rivista proprio in funzione degli obiettivi posti dalla nuova Direttiva sull’efficienza energetica".
Mari: un nuovo patto
Per Marco Mari, Presidente di Green Building Council Italia “la rigenerazione di un edificio o di un insediamento urbano mediante l’applicazione di strumenti come i protocolli energetico-ambientali diventa il metodo per integrare tutti gli aspetti prestazionali, compresi quelli energetici. Sulla base di tali strumenti è impellente mettere in campo un nuovo patto per lo sviluppo sostenibile per edilizia e immobiliare tra istituzioni e rappresentanti del settore. L’Italia presenta già ottime opportunità, è arrivato il momento del fare".
Di Santo: un programma di medio-lungo periodo
Dario Di Santo, direttore FIRE, chiudendo i lavori ha sottolineato che "spingere sull’efficienza energetica significa rafforzare l’economia, aumentare la sicurezza, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare l’ambiente. E si può fare in linea con gli obiettivi comunitari. Per questo motivo riteniamo essenziale che venga varato un programma di medio-lungo periodo di supporto agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, idealmente esteso fino al 2030. Riteniamo possibile modificare il pacchetto di detrazioni, riducendone l’esborso specifico agendo sulle aliquote e sugli interventi incentivati, accompagnandolo con un fondo per mutui a tasso agevolato e con incentivi alle imprese della filiera mirati a facilitare l’industrializzazione della stessa. Per garantire la disponibilità all’investimento delle famiglie è inoltre importante confermare cessione del credito e sconti in fattura".