Direttiva case green: per il 64% degli italiani è un’opportunità, ma il 73% teme i rincari
Secondo una ricerca di Casavo, uno su due guarda con favore alla possibile riduzione dei consumi energetici, vista come il principale vantaggio dell’eco-edilizia. La norma Ue preoccupa però chi rischia di vedere svalutato il proprio appartamento
Un italiano su due considera la riduzione dei consumi energetici il principale vantaggio dell’edilizia green, mentre il 25% apprezza il minore impatto ambientale. Tra gli ostacoli della direttiva europea case green ci sono invece i costi iniziali troppo elevati per le ristrutturazioni (56%) e le possibili lungaggini burocratiche (33%). È quanto risulta a una ricerca commissionata da Casavo, azienda che offre soluzioni smart per vendere e comprare casa, che ha voluto indagare cosa pensano i connazionali dell’introduzione della recente politica verde, alla luce di un patrimonio residenziale come il nostro piuttosto vecchio, che per il 51% ricade nelle classi energetiche peggiori, la F e la G.
Primo step nel 2030
La direttiva europea case green punta a migliorare l’efficienza energetica degli edifici residenziali (che dovranno raggiungere la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033), invitando i Paesi membri a ristrutturare gli immobili per ridurre le emissioni di CO2. La direttiva intende contrastare il cambiamento climatico e ridurre i consumi energetici. Inoltre, prevede l’introduzione di pratiche di eco-edilizia attraverso l’utilizzo di tecnologie e materiali eco-compatibili.
Secondo i risultati della ricerca commissionata a Swg, gli italiani sembrano avere aspettative duplici rispetto alla direttiva: pur riconoscendo un’opportunità per il rinnovo del patrimonio residenziale (lo pensa il 64% del campione), si temono rincari sugli interventi e svalutazione delle classi più basse. Il 73% pensa che sarà più costoso ristrutturare un’abitazione (dato in crescita del 7% rispetto al 2023). Inoltre, il 68% ritiene che le case con una classe energetica tra la E e la G subiranno una forte perdita di valore.
«I giovani sono più sensibili ai temi ambientali»
Per facilitare il processo di compravendita, Casavo ha sviluppato una nuova versione del proprio modello di valutazione, che ora integra la variabile della classe energetica. Dai dati della piattaforma, Casavo rileva che, mentre in passato il campo della classe energetica veniva compilato raramente, nell’ultimo anno il 34% dei venditori ha valutato un immobile in classe A, B, C o D (ma uno su tre ancora non compila il campo). Una tendenza che dimostra la crescente consapevolezza degli utenti verso le tematiche green. «La direttiva Ue impone una sfida significativa», commenta Victor Ranieri di Casavo. «Si tratta di progetti che non solo riducono l’inquinamento, ma garantiscono anche risparmi economici a lungo termine e migliorano il benessere abitativo. Tuttavia», avverte l’esperto, «i dati ci dimostrano che i timori non mancano, soprattutto tra le fasce di popolazione più mature. Al contrario, i più sensibili ai temi ambientali si confermano i giovani».