Analisi. L’efficienza energetica in manovra: gli operatori lanciano l’allarme sulle nuove misure
Così cambieranno nel 2025 gli interventi per l’efficientamento e la riqualificazione degli immobili. Zongoli (Senec Italia): “Le riduzioni agli incentivi rischiano di frenare la transizione green”
La Manovra di bilancio 2025 ha ricevuto il via libera ufficiale lo scorso 28 dicembre, dopo l’approvazione del Senato. Il provvedimento introduce varie modifiche al sistema di agevolazioni fiscali per interventi legati all’efficientamento energetico e alla riqualificazione degli immobili, con una progressiva riduzione delle aliquote delle detrazioni nei prossimi anni. Per quanto riguarda impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, tra le misure più rilevanti figura la riduzione del Bonus Casa al 36% per installazioni su edifici non adibiti ad abitazione principale (resta al 50% per le prime case), con riduzioni previste fino al 30% entro il 2027. Il Superbonus, come previsto, scenderà al 65%, ma gli interventi idonei saranno esclusivamente quelli per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, risulti già presentata la comunicazione di inizio lavori e, per i condominii, la delibera assembleare di approvazione dei lavori. Il bonus al 110%, invece, rimarrà disponibile solo per gli immobili situati nelle zone colpite da catastrofi naturali.
A rischio è lo stesso Pniec
“Ci rammaricano queste riduzioni alle detrazioni fiscali”, osserva Vito Zongoli (nella foto), ceo di Senec Italia, fornitore di soluzioni per l’autosufficienza energetica, “che rischiano di rallentare la diffusione delle tecnologie rinnovabili in un momento cruciale per la transizione energetica del Paese. È fondamentale mantenere incentivi adeguati ad accelerare il cammino verso gli obiettivi di sostenibilità fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), che includono l’installazione complessiva di 131 GW di impianti a fonti rinnovabili, di cui 80 GW di fotovoltaico, entro il 2030”.
La Legge di bilancio non ha accolto le richieste che Senec, insieme all’associazione Anie Rinnovabili, aveva avanzato al Governo, tra cui la possibilità di mantenere, per tutti, la detrazione al 50% in caso di abbinamento del fotovoltaico con altri interventi di risparmio energetico o di reintrodurre, in alcuni casi specifici, l’opzione della cessione del credito.
“Siamo convinti”, analizza Zongoli, “che l’Italia abbia tutte le potenzialità per raggiungere i target del Pniec, ma è fondamentale garantire agevolazioni più strutturali e accessibili. Investire nella transizione energetica non è solo una necessità ambientale, ma anche una grande opportunità per lo sviluppo economico del Paese”.