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Ecobonus condomini, in Commissione Bilancio due emendamenti cruciali

where Roma when Lun, 21/11/2016 who michele

A sostenerlo è Virginio Trivella del comitato promotore di RENOVATE ITALY. Gli emendamenti interessati sono il 2.189 e 2.66

La Commissione Bilancio della Camera sta per votare gli emendamenti presentati al disegno di legge di Bilancio per il 2017. Due emendamenti all'articolo 2, sul nuovo ecobonus per condomini, saranno messi a confronto. Lo rende noto in un comunicato Virginio Trivella, del comitato promotore Renovate Italy. virginio-trivella.jpg
Dalla scelta che sarà fatta e dal testo che sarà portato in Aula dipenderà la vera diffusione di uno strumento sul quale il Governo ha puntato per lo sviluppo, ma che è cruciale per imporre una svolta al modo in cui oggi si affronta la manutenzione degli edifici e che potrebbe essere il primo vero strumento di attuazione degli Accordi di Parigi, che il Presidente della Repubblica si accinge a ratificare.

Di che si tratta? Degli emendamenti 2.189 e 2.66. L’articolo 2, a cui si riferiscono, introdotto nel disegno di legge di Bilancio per volontà del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, presenta innovazioni importantissime rispetto al passato, focalizzando il nuovo incentivo dedicato ai condomini sull'ampliamento di scala degli interventi, dagli appartamenti agli interi edifici, incentivando specificamente la riqualificazione degli involucri e affrontando con determinazione il problema dell'incapienza fiscale (consentendo a tutti di cedere la detrazione a soggetti terzi). Il motivo per cui l’attenzione è stata posta sulla qualità degli involucri è che è soprattutto da questi che dipende la riduzione dei fabbisogni di energia degli edifici; inoltre, l’attuale ecobonus è stato del tutto inefficace nel promuoverne il miglioramento della qualità alla scala dei condomini.

L’emendamento 2.189 promuove proprio questa virtuosa coniugazione tra caratteristiche tecniche e finanziarie dell’incentivo, stimolando da un lato l’interesse e l’impegno a ridurre i fabbisogni di energia che generano sprechi, dall’altro consentendo la creazione di strumenti finanziari accessibili attraverso un meccanismo innovativo di cessione del credito fiscale.
L’emendamento 2.66 promuove due modifiche sostanziali all’articolo 2 che, a nostro parere, sono in contrasto con la finalità del provvedimento. Sul piano tecnico, l’accesso all’incentivo sarebbe consentito agli interventi che conseguono la classe energetica A1. Apparentemente si tratta di una condizione apprezzabile. In realtà non è così, a causa della nuova procedura di determinazione della classe energetica: infatti, da circa un anno, il significato di classe energetica è profondamente cambiato.

Oggi è possibile raggiungere classi elevate anche solo rendendo efficienti gli impianti con scarsi o nulli interventi di miglioramento dell'involucro, oppure addirittura sfruttando vantaggi meramente computazionali (per esempio mediante il semplice allacciamento a una rete di teleriscaldamento con caratteristiche favorevoli). In questo ultimo caso, i consumi reali dell’edificio non verrebbero nemmeno ridotti. Con questo criterio si abbandonerebbe l’ambizione dell’incentivo di promuovere la massima riduzione dei fabbisogni di energia e, al contrario, si stimolerebbe il mercato a muoversi solamente nel consueto solco (miope, possiamo dire) della massima efficienza degli impianti e della ricerca di vantaggi legati alla scelta del vettore energetico non per motivi energetici ma per convenienza fiscale.
A seconda di quale emendamento – e quindi modello – verrà adottato, dipenderà - conclude Trivella - la reale efficacia del nuovo incentivo sul piano della capillare diffusione (cioè, in altri termini, sulla sua capacità di essere vero promotore di sviluppo), su quello della profondità degli interventi incentivati ed anche su quello etico.

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Comitato promotore Renovate Italy.
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