Nasce Renovate Italy, si batterà per ridurre lo spreco energetico degli edifici
L'organizzazione è promossa all'interno di The Renovate Europe Campaign, la campagna europea sostenuta da ben 31 soggetti, tra associazioni non governative, Enti Locali, operatori, sindacati e gruppi di esperti
Stimolare in Italia strumenti e approcci innovativi per ridurre lo spreco energetico degli edifici esistenti e sostenere la riduzione delle emissioni: sono questi gli obiettivi di Renovate Italy, la prima organizzazione italiana per le politiche di riqualificazione ed efficientamento energetico.
Un programma nazionale - Tra le iniziative che verranno poste in essere, l'elaborazione di un programma nazionale per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato, l'approvazione di un nuovo quadro d'incentivazione a lungo termine per interventi di efficientamento degli edifici, la realizzazione di strumenti finanziari specifici e, infine, la promozione di campagne per sensibilizzare sul tema cittadini e istituzioni. L'organizzazione è promossa all'interno di The Renovate Europe Campaign (la campagna europea sostenuta da ben 31 soggetti, tra associazioni non governative, Enti Locali, operatori, sindacati e gruppi di esperti).
Tagliare l’80% dei consumi - Renovate Italy ha come primo traguardo da raggiungere quello della diminuzione dell'80% dei consumi di energia nel patrimonio edilizio entro il 2050, attraverso lo sviluppo di un quadro normativo e programmatico a livello nazionale e regionale, e riunendo i contributi di associazioni, istituzioni, operatori, cittadini che ne condividono i principi.
“L'attenzione del legislatore si è concentrato negli ultimi anni nella riduzione dei consumi nelle nuove costruzioni, che hanno oggi un livello di efficienza elevato”, spiega Cecilia Hugony di Renovate Italy. Tuttavia, aggiunge, “bisogna considerare che a livello europeo, il tasso di demolizione degli edifici è inferiore allo 0,1%: si calcola che tra il 5% e il 90% degli edifici oggi esistenti sarà ancora utilizzato nel 2050. E’ chiaro, quindi, che se non ci concentriamo sulla messa a norma energetica degli edifici oggi in piedi non si potranno mai raggiungere gli obbiettivi ambientali del 2030 e 2050”. Gli edifici esistenti sono attualmente responsabili del 40% del totale del consumo energetico e del 36% delle emissioni di biossido di carbonio nell'atmosfera. Tuttavia, le tecnologie e gli approcci innovativi disponibili sono oggi in grado di ridurre dell'80% la domanda di energia degli edifici; quel che manca è una forte sensibilizzazione dei cittadini sui vantaggi della riqualificazione e un quadro regolamentare che favorisca gli investimenti necessari.