Girotto (M5S): la riforma dei certificati bianchi avrà tre immediati effetti negativi
Gli effetti negativi sono l’aumento dei costi energetici per chi è a basso reddito e non potrà investire in efficienza, la diminuzione dei consumi e il sostegno all'uso di energia da fonti fossili
“Con la riforma dei Certificati Bianchi (o Titoli di efficienza energetica) arriva l'ennesima stangata alle fonti rinnovabili e all'efficienza energetica. Il documento partorito dal ministero dello Sviluppo Economico avrà tre immediati effetti negativi: primo, aumento dei costi energetici per chi è a basso reddito, precludendogli di investire in efficienza; secondo, scoraggia la diminuzione dei consumi; e terzo, sostiene l'uso di energia da fonti fossili e inquinanti”. È il commento del senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto che parla di un capolavoro di inefficienza politica industriale, che va anche contro gli obiettivi di risparmio energetico voluti dall’Europa. “Ecco perché - ha concluso - il Movimento 5 Stelle chiederà in commissione Industria del Senato la completa revisione del documento per tutelare innanzitutto le fasce più deboli della popolazione”.
Preoccupa il documento contenente le “Proposte per il potenziamento e la qualifica del meccanismo dei Certificati Bianchi” reso pubblico lo scorso 30 luglio dal Ministero dello Sviluppo Economico, è ora in mano al Parlamento. Nella forma attuale, il testo crea allarme nella parte (6.2) in cui si invita a “specializzare il meccanismo dei certificati bianchi alla sola promozione degli interventi di incremento dell’efficienza energetica. Si procederà pertanto alla revisione delle misure dedicate alle fonti rinnovabili, in un’ottica di promozione della componente di efficienza energetica invece che di mera produzione di energia rinnovabile e/o risparmio di energia fossile. Quindi, gli impianti di produzione di energia rinnovabile saranno ammissibili se ed in quanto connessi alla componente di efficienza energetica”. La paura di molti è che, nella pratica, questo si traduca nell’annullamento dell’incentivo al fotovoltaico di piccola taglia in scambio sul posto fino a 20 kW.