Internet delle cose ed efficienza energetica cambieranno le strategie di utilities ed ESCo
Il settore dell’efficienza energetica in Italia presenta potenzialità che non riescono ad esprimersi compiutamente: l’IoT può contribuire al rilancio
Nonostante l’efficienza Energetica continui ad essere, nelle dichiarazioni e nei documenti di tutti, una priorità assoluta, vi sono ancora molte difficoltà nel considerarla come una fonte di energia a sé stante. Dall’attività di ricerca del CESEF 2016 emerge che le tecnologie IoT (internet delle cose) possono effettivamente contribuire a rilanciare la crescita del settore del risparmio energetico. Di questo e altro si è discusso nel seminario che si è svolto a Milano, dal titolo “Internet of Things ed Efficienza Energetica, come cambiano le strategie di utilities ed ESCo?”, organizzato dal Centro Studi per l’Efficienza Energetica (CESEF).
Dall’incontro - si legge in un comunicato - emerge che le cause che frenano la crescita del settore sono molteplici e diversificate: la difficoltà a far emergere progetti di qualità; il sistema bancario che non finanzia adeguatamente il settore; il sistema incentivante poco generoso e talvolta inefficiente; i limiti informativi, economici e culturali che limitano l’affermarsi della domanda; la piccola dimensione delle ESCo che circoscrive la capacità di investimento e di realizzazione dei progetti.
Per questo le tecnologie IoT assumono un ruolo importante per la diffusione di sistemi efficienti: si stima infatti che, entro il 2020, saranno diffusi in tutto il mondo dai 20 ai 35 miliardi di oggetti intelligenti, tra i quali anche tutti quei dispositivi smart che, attraverso il loro funzionamento, hanno ricadute positive sull’efficienza energetica; le tecnologie IoT supportano e migliorano l’automazione dei processi in molti settori economici, facilitando il raggiungimento di maggiori risparmi energetici; le tecnologie IoT migliorano le performance delle tecnologie tradizionali: si stima che l’installazione di un sistema di gestione delle operazioni smart all’interno di un impianto industriale favorisca l’ottenimento di risparmi energetici per il 30‐40%.
Durante il dibattito tra i partecipanti sono emersi alcuni importanti aspetti caratterizzanti il mercato dell’IoT. Le tecnologie IoT sono ormai ben sviluppate e i costi della componentistica sono sempre più bassi; i campi di applicazione delle tecnologie digitali sono molti ampi e gli effetti positivi che hanno sul risparmio energetico appaiono evidenti.
Per contro, le barriere che limitano la diffusione dell’IoT risultano ancora rilevanti: la domanda è poco sviluppata e queste tecnologie non sono ancora percepite come necessarie dal mondo dei consumer; vi sono rilevanti ostacoli di natura infrastrutturale collegati all’inadeguatezza della rete telecomunicazioni che, oltre ad avere un costo di accesso ancora molto elevato, non è adeguata a supportare milioni di dispositivi connessi; ci sono aspetti relativi alla sicurezza ed alla privacy dei dati che circolano nel network.
Per sostenere la crescita del mercato IoT per l’efficienza energetica è indispensabile - conclude la nota - l’intervento di tre soggetti: le utilities, in grado di stimolare la domanda attraverso mirate strategie commerciali; le compagnie di telecomunicazioni, per sviluppare le infrastrutture di rete; l’Autorità per l’energia per facilitare la diffusione delle tecnologie IoT con incentivi o attraverso la riduzione dei costi di accesso alla rete.