Ricercatrice ENEA vince il premio Legambiente per un progetto di efficientamento di case popolari nel Mediterraneo
Anna Moreno è stata premiata dal Centro Nazionale per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili di Legambiente per i risultati ottenuti con il progetto europeo ELIHMED (Energy Efficiency in Low Income Housing in the Mediterranean)
La ricercatrice dell’ENEA Anna Moreno è stata premiata dal Centro Nazionale per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili di Legambiente per i risultati ottenuti con il progetto europeo ELIHMED (Energy Efficiency in Low Income Housing in the Mediterranean), dedicato a ridurre i consumi e migliorare l’efficienza e il comfort delle case popolari occupate da famiglie a basso reddito.
Legambiente ha premiato ELIHMED perché il suo lavoro è - dice la motivazione - “un importante cambio di prospettiva nelle politiche di efficienza energetica, in quanto pone al centro dell’attenzione strategie dal basso e individua strumenti operativi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici con occupanti a basso reddito”. ELIHMED ha realizzato una sperimentazione su larga scala per la riqualificazione energetica di vecchie abitazioni occupate da famiglie a basso reddito in sei paesi del Mediterraneo (Italia, Spagna, Francia, Grecia, Cipro e Malta), nei quali questo tipo di edifici rappresenta il 40% del parco edilizio complessivo. In Italia l’esperienza pilota ha coinvolto case rurali in Sardegna e condomini di case popolari a Genova e Frattamaggiore (Napoli): circa 100 abitazioni complessive sono state riqualificate dal punto di vista energetico.
“Il successo di ELIHMED - ha detto Anna Moreno - dimostra come la riqualificazione di edifici possa anche concorrere a promuovere una nuova visione economica e sociale dell’edilizia residenziale. Oltre ad essere uno strumento per raggiungere l’obiettivo comunitario del taglio del 20% dei consumi entro il 2020, questo progetto di riqualificazione energetica ha un importante risvolto sociale, in quanto coinvolge da un lato case con un elevato potenziale di risparmio, in quanto costruite con materiali ‘poveri’ dal punto di vista dell’isolamento termico, e dall’altro famiglie a basso reddito non facilmente raggiungibili dalle tradizionali politiche in materia di efficienza energetica”.