Ue e Cina insieme per il design sostenibile dei prodotti industriali
Obiettivo: una maggiore efficienza energetica dei macchinari e una ristrutturazione industriale in chiave green. In occasione della missione cinese di Tajani e Potocnik firmata una lettera di intenti sulla cooperazione per la standardizzazione
Parte il progetto comune tra Ue e Cina per l’eco-design con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica dei prodotti industriali. Compresi quelli green, come pannelli solari, caldaie, generatori, pale eoliche e altre eco-macchine.
È un passaggio importante sia per la Cina che per l’Europa, quello che riguarda i macchinari a uso industriale: il risparmio energetico previsto nell’Unione europea entro il 2020, infatti, può essere equivalente a quello necessario per il taglio delle emissioni di CO2.
E la Cina è interessata al confronto delle esperienze perché, pur avendo bisogno di importare soluzioni per il risparmio di energia per far fronte alla crisi ambientale e ai costi crescenti, ha accumulato “progetti importanti”. Progetti che, come ha indicato un alto funzionario della Commissione europea, “possono essere utili anche in altri contesti”.
L’Europa: “Grande occasione” – Il progetto comune sull’efficienza energetica si inquadra nella strategia Ue per cogliere quella che i commissari all’Industria, Antonio Tajani, e al Clima, Janez Potocnik, hanno sintetizzato come “la grande occasione per avere un ruolo di punta nell’attuale fase di ristrutturazione industriale e urbana” del Dragone. Com’è noto, la questione ambientale è per Pechino la vera emergenza, sia per ragioni socio-politiche sia per ragioni economiche. Il costo umano e ambientale di un decennio di crescita a due cifre è enorme: 1,2 milioni di morti premature all’anno dovute all’inquinamento, specie atmosferico. D’altra parte anche i costi energetici cominciano a diventare pesanti.
Di qui l’interesse per la “crescita verde” dove l’industria europea è leader in alcuni settori.
La recente missione guidata da Tajani, alla quale hanno partecipato oltre sessanta imprese europee, soprattutto piccole e medie, specializzate nel green (dal riciclo delle acque alla depurazione ambientale fino al disinquinamento dell’aria), ha portato proprio alla firma di una lettera di intenti sulla cooperazione per la standardizzazione: Cina ed Europa, in pratica, s’impegnano a migliorare lo scambio di informazioni sulla compatibilità e l’interoperabilità dei prodotti industriali. Con un occhio all’efficienza e all’ecologia.