Accordo tra Giappone e India sull’energia nucleare. Proteste a Hiroshima
L’intesa punta a rilanciare l’industria nucleare nipponica dopo il disastro di Fukushima
Accordo tra India e Giappone sull’uso pacifico di tecnologia nucleare in campo civile. L’intesa è stata siglata venerdì a Tokyo tra il primo ministro nipponico Shinzo Abe e la controparte indiana Narendra Modi. La collaborazione - secondo quanto dichiarato - mira esclusivamente a rilanciare una partnership commerciale e in particolare l’industria nucleare giapponese, dopo il disastro di Fukushima del 2011. Nello stesso quadro sono stati siglati nuovi accordi anche in ambito infrastrutturale, tessile, dei trasporti e dell’esplorazione aerospaziale.
L’accordo nucleare raggiunto è stato accolto con proteste dei sopravvissuti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki del 1945, così come dagli evacuati di Fukushima. Il quotidiano Asahi Shimbun riporta che, per i contrari, l’accordo nucleare “è semplicemente insopportabile”, tanto più in considerazione del fatto che l’accordo è stato raggiunto con un paese che non ha aderito al Trattato di non proliferazione nucleare e che possiede armi nucleari.
Secondo chi si oppone all’accordo, l’intesa con l’India consente che il combustibile nucleare ritrattato sia usato per lo sviluppo di armi nucleari. Anche le autorità di Hiroshima si sono dette preoccupate, come si legge nel testo di un comunicato: “restano le preoccupazioni sulla conversione per l’impiego nello sviluppo di armi nucleari di materiali nucleari, tecnologia nel settore dell’energia nucleare, materiali e attrezzature”. Hiroshima invita il governo giapponese a far pressione sull’India perché aderisca al Tnp nel più breve tempo possibile. Lo stesso hanno fatto organizzazioni ed enti locali della prefettura di Nagasaki, inviando una lettera di protesta al primo ministro Shinzo Abe in cui si chiede il ritiro immediato dell’accordo. La sera dell’11 novembre una protesta organizzata da gruppi anti-nucleari si è svolta di fronte all’ufficio del primo ministro a Tokyo; alla manifestazione hanno partecipato, secondo il giornale, quattro volte il numero dei partecipanti riconosciuti dalle autorità.