Antitrust contro Terna: “Se non potenzia la rete elettrica, si penalizzino i ricavi”
L’Agcm “osserva con preoccupazione che il completamento del piano di potenziamento della rete non viene a compimento”. La replica: “Stiamo facendo il nostro dovere”. Assoelettrica: finora a pagare sono stati solo i consumatori e le imprese elettriche
L'Antitrust pungola Terna sulle reti elettriche: sul suo bollettino, l’Autorità garante della concorrenza ha ipotizzato l’inserimento nella Strategia energetica nazionale di eventuali “misure di penalizzazione dei ricavi” nel caso in cui Terna non riuscisse a completare il piano di potenziamento della rete di trasmissione nazionale nei tempi previsti.
L'Autorità ha infatti rilevato che da molti anni “si osserva con preoccupazione che, per un insieme articolato di motivazioni (alcune direttamente riferibili ai costi della governance multilivello), il completamento del piano di potenziamento della rete di trasmissione nazionale da parte di Terna non viene a compimento”.
Nel ricordare precedenti segnalazioni, l'Autorità sottolinea poi “l'importanza, anche sotto il profilo concorrenziale, del perseguimento delle opere di potenziamento della rete di trasmissione e di risoluzione delle congestioni, anche attraverso un’efficace e rigorosa applicazione della norma che ha previsto un sistema di pianificazione degli investimenti del gestore di rete Terna e di controllo da parte dell'Autorità per l'energia, da attuarsi rispettando comunque il principio di separazione proprietaria tra la trasmissione e la generazione elettrica”.
Pronta la reazione della società delle reti: Terna, dice di se stessa la società, negli ultimi cinque anni ha sviluppato in maniera significativa la rete elettrica, come per altro rilevato dall’Autorità stessa, quando sottolinea che “la politica di incentivazione degli investimenti adottata dall'Autorità ha indotto un rapido e sostanziale incremento degli investimenti annui, in particolare sulla rete di trasmissione nazionale”.
Sulla questione è intervenuta anche Assoelettrica. “È sempre sgradevole entrare in una discussione quando non si è direttamente coinvolti, - ha commentato il presidente Chicco Testa - , ma la polemica che si è sviluppata negli ultimi giorni tra l’Antitrust e Terna richiede un nostro chiarimento: come produttori elettrici non possiamo esimerci dall’osservare che i ritardi accumulati nello sviluppo della rete, ancorché attribuibili a cause diverse dall’azione di Terna, hanno generato e continuano a generare costi crescenti che si riflettono nei prezzi finali dell’energia elettrica. Si potrà discutere su chi deve pagare per questo ritardo - conclude Testa - intanto è però evidente che a pagare finora sono stati i consumatori e le stesse imprese elettriche”.