Antitrust, istruttoria contro Enel Energia ed Eni Gas e Luce sulla prescrizione
Il provvedimento nasce sul tema della prescrizione. UNC: troppi i casi di consumatori ai quali si nega la prescrizione, così da scoraggiarli nelle giuste pretese
La prescrizione delle bollette energetiche non pagate è di due anni per tutti i tipi di utenze (luce, gas e acqua), ma alcune compagnie sembrano non saperlo. Così l’Autorità Antitrust ha deciso di avviare due istruttorie a carico di Enel Energia ed Eni Gas e Luce Spa “per un’ipotesi di pratica commerciale scorretta relativamente al riconoscimento della prescrizione biennale maturata su crediti riferiti a consumi risalenti nel tempo, superiori ai due anni dalla data di emissione della bolletta dei consumi pluriennali di energia elettrica o di gas naturale”. Lo si legge nell’ultimo Bollettino dell’Autorità. L’intervento dell’Antitrust nasce da “svariate segnalazioni dei consumatori” che si sono visti negare il riconoscimento della prescrizione biennale, talvolta anche con condotte aggressive.
Le reazioni – Appreso il provvedimento, Eni Gas e Luce ha fatto sapere che "tiene a ricordare che, nel caso in cui il ritardo di fatturazione sia di propria responsabilità, riconosce in bolletta la prescrizione in automatico, senza necessità di alcuna richiesta da parte dei clienti. In tal modo, andando oltre quanto richiesto dalle norme, la Società dimostra l'alta attenzione verso i propri clienti. Negli altri casi Eni gas e luce, per il riconoscimento della prescrizione, non può che fare affidamento per vincolo normativo e regolamentare su quanto dichiarato dalla società di distribuzione".
"Ottima notizia! Sono troppi i casi di consumatori ai quali viene inviata una lettera preconfezionata in cui si nega la prescrizione, così da scoraggiarli nelle loro giuste pretese, salvo poi, magari, concederla quando il cliente non demorde e si rivolge ad un'associazione di consumatori o al Servizio Conciliazione di Arera" afferma invece Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. "Ora speriamo che l'Antitrust faccia piena luce sulla vicenda e condanni le pratiche commerciali scorrette, anche dei distributori di gas che troppo spesso accampano scuse rispetto al contatore inaccessibile, scaricando sull'utente la responsabilità della mancata lettura, cosa ormai esclusa anche dalla legge (legge di Bilancio 2020) a partire dal 1° gennaio 2020. Basta, infine, con i rimpalli di responsabilità tra venditori e distributori. Una vergogna a danno dei consumatori" conclude Dona.