Associazioni: la direttiva Ue sulle comunità energetiche locali esclude le medie e grandi imprese
Lo denunciano Efiees, Assoesco (Associazione italiana delle società di servizi energetici) e Confindustria
Dall'accordo trovato sul mercato elettrico emerge che le medie e grandi imprese sembrerebbero essere escluse dalla governance, nonostante il loro ruolo svolto nelle Comunità Energetiche Locali (LEC), essendone nei fatti le principali promotrici attraverso i distretti industriali.
Lo denunciano EFIEES (Federazione europea dei servizi intelligenti di efficienza energetica), ASSOESCO (Associazione italiana delle società di servizi energetici) e Confindustria.
Le associazioni auspicano che l'Europa sviluppi un quadro legislativo in cui le Comunità Energetiche Locali (LEC) possano concretizzarsi efficacemente e dar vita a modelli innovativi di generazione, distribuzione e stoccaggio di energia, nonché fornire servizi chiave per l'efficienza energetica.
Se questa interpretazione venisse confermata, si legge ancora, costituirebbe una grossa limitazione dell'ambito di applicazione di tali Comunità al settore industriale che, attraverso lo sviluppo delle smart community al livello di distretto industriale, riuscirebbe a dare un contributo importante al processo di decarbonizzazione del Paese.
Per questo motivo, prima del raggiungimento di un accordo finale, le associazioni chiedono di rivedere la decisione in modo inclusivo, garantendo che le imprese di tutte le dimensioni possano impegnarsi attivamente nelle comunità e nella loro governance.