Black-out nel Centro Italia. Codici: l'Autorità per l'energia rimane a guardare?
L’assoconsumatori, dopo l’azione nei confronti di e-distribuzione (rete in media-bassa tensione) e Terna (alta), chiede l’intervento di Aeegsi
Codici ha avviato un'azione collettiva contro e-distribuzione (ex Enel distribuzione), responsabile della rete in medio-bassa tensione e Terna responsabile della rete in alta tensione, per chiedere il risarcimento dei danni extra rispetto agli indennizzi automatici già previsti in bolletta. Il coordinamento delle associazioni vuole capire di chi sia la responsabilità dei disagi che si sono venuti a creare negli scorsi giorni per le popolazioni abruzzesi, rimaste in quasi 200mila senza luce.
I punti critici su cui ragionare sono: l'adeguatezza della rete elettrica a questo tipo di eventi, la manutenzione della rete, la caduta degli alberi sugli elettrodotti, l'accesso alle strade per riparazioni e le performance economiche di e-distribuzione e Terna.
“Per quanto riguarda l'adeguatezza della rete - si legge in un comunicato dell’associazione - , questa ha una resilienza, ovvero la capacità di un materiale di resistere agli urti. Questa resilienza varia a seconda delle temperature e, considerato che in soli sei anni è la quarta volta che si verificano forti nevicate con gravi danni alla rete (nevicata del febbraio 2012 nel centro Italia, nel 2014 in Emilia, nel 2015 in Italia del Nord, nel 2017 nel centro Italia), ci chiediamo che ruolo attivo, non onorario, abbiano avuto Terna ed e-distribuzione”.
“Queste due aziende infatti sono quotate in borsa, ma gestiscono dei servizi pubblici in concessione, che devono gestire e manutenére - prosegue il testo - , soprattutto perché i consumatori pagano in bolletta alle voci: "dispacciamento" per mantenere in equilibrio il sistema elettrico, in modo che non ci siano sbilanciamenti di rete, sostanzialmente per il bilanciamento tra energia "consumata" prelevata dalla rete ed energia "prodotta" immessa nella rete, e "servizi di rete" che comprendono i costi relativi al trasporto dell'elettricità dagli impianti di produzione fino a casa nostra. Tra l'altro, con la nuova tariffa elettrica ciò che prima era proporzionale ora verrà retribuito come onere fisso alle aziende”.
“Nel 2015 Enel annunciò un piano di investimenti per riparare e migliorare la rete abruzzese, ci chiediamo se questi investimenti siano stati messi in atto, dato che parrebbe proprio che la rete non sia adeguata a far fronte ad eventi climatici ‘straordinari’ e quindi non sia stata rinnovata.
Per quanto riguarda la manutenzione della rete, la caduta degli alberi sugli elettrodotti, l'accesso alle strade per riparazioni: i piani di manutenzione di TERNA vanno in consultazione, mentre quelli di e-distribuzione no; in entrambi i casi, comunque, le aziende li elaborano e ne traggono scelte tecniche ed economiche. Successivamente sarà l'Autorità ad autorizzare il piano e fare le dovute valutazioni economiche. Quindi, ecco che entra in gioco il terzo attore fondamentale: l'Autorità per l'energia.”
“TERNA ed e-distribuzione, come suddetto, non sono società che operano sui mercati, ma solo su concessione, quindi gestiscono la rete elettrica avendo tutti i costi riconosciuti in tariffa.
Proprio per questo motivo non dovrebbero fare dei margini ulteriori, o comunque che si discostino in maniera eccessiva da quelli previsti dai calcoli dell'Autorità. Invece, i margini di queste aziende, come testimoniato da un report dell'Istituto Bruno Leoni, arrivano anche al 20%, contrariamente al tetto stabilito dall'Aeegsi sul ritorno dell'investimento, che si deve attestare all'8%, dichiara Luigi Gabriele dell'Associazione Codici.”
“Ciò significa che: o sono talmente efficienti nel fare gli investimenti da riuscire a risparmiare comunque da qualche parte e guadagnare così tanto, oppure che ci prendono per i fondelli.
“Pertanto ci chiediamo: l'Autorità per l'energia non si accorge di questi extra introiti, inoltre dove sta la sicurezza della rete che dovrebbe passare dal suo rinnovo attraverso gli investimenti aziendali, dati i disagi in cui si trova la popolazione abruzzese; e perché l'Autorità non interviene in maniera incisiva, dato che è un regolatore/vigilante? Chiederemo il conto anche all'Aeegsi. La risposta è: che anche per la sicurezza della rete elettrica pagano i consumatori.”