Corte dei Conti UE: bene la Commissione sulla sicurezza nucleare, ma si può migliorare
La nuova relazione della Corte dei conti europea dice che la Commissione potrebbe aggiornare il quadro giuridico e i propri orientamenti interni
La Commissione europea ha assolto in generale gli obblighi che le incombono in materia di sicurezza nucleare, ma si raccomanda un aggiornamento del quadro giuridico, dei metodi e delle procedure attualmente applicati per valutare il recepimento delle direttive Euratom, formulare pareri sugli investimenti nucleari e verificare gli impianti di monitoraggio della radioattività. È quanto afferma João Figueiredo, Membro della Corte dei conti europea, responsabile della relazione incentrata sulle attività della Commissione, in base ai poteri e alle responsabilità a questa conferiti dal trattato.
La Corte ha esaminato le verifiche eseguite dalla Commissione sull’attuazione, da parte degli Stati membri, di tre recenti direttive Euratom: la direttiva sui rifiuti radioattivi e sul combustibile esaurito, la direttiva modificata sulla sicurezza nucleare e la direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza. Per quanto riguarda queste ultime due direttive, molti Stati membri avevano notificato alla Commissione le proprie misure di attuazione entro il termine stabilito. Non tutti gli Stati membri, invece, avevano attuato correttamente la direttiva sui rifiuti radioattivi e sul combustibile esaurito. A tale riguardo, la Commissione aveva avviato 15 procedure di infrazione, per la maggior parte ancora pendenti al momento dell’audit.
Alla fine del 2019, erano attivi nell’UE 124 reattori nucleari in 14 Stati membri (tra cui il Regno Unito). Quattro di questi Stati membri avevano nuovi reattori in costruzione. In caso di emergenza radiologica, il ruolo della Commissione è limitato alla gestione del sistema ECURIE, dal momento che i meccanismi di preparazione e risposta alle emergenze rientrano nelle competenze nazionali.
La Commissione ha integrato il sistema ECURIE con la Piattaforma dell’Unione europea per lo scambio di dati radiologici (EURDEP), una piattaforma Internet che mette a disposizione della autorità i dati di monitoraggio radiologico pressoché in tempo reale. Secondo la Corte, il sistema ha funzionato bene in genere, anche se potrebbero essere apportati miglioramenti. Infine, la Corte ha osservato che l’attuale quadro di riferimento per l’emanazione di pareri sulla compatibilità dei progetti di investimento nel settore nucleare con il trattato Euratom non è aggiornato ai più recenti sviluppi strategici, normativi e tecnologici. Parimenti, raccomanda di rivedere e rafforzare le procedure utilizzate per verificare l’efficienza degli impianti di monitoraggio della radioattività nazionali.